Doppio evento espositivo la prossima settimana a Bipielle Arte in via Polenghi Lombardo a Lodi.

Anzitutto, la mostra dedicata a Tino Bracchi.

Tino Bracchi, nato a Livraga nel 1948, vive e lavora a Ossago Lodigiano. Si è formato prevalentemente da autodidatta, dopo avere frequentato i corsi di disegno del maestro Mario Scala di Codogno ed essere stato allievo del pittore e incisore Gino Carrera, originario di Casalpusterlengo. Ha approfondito differenti tecniche pittoriche, prediligendo il dipinto a olio, le tecniche miste e il disegno, sviluppando un’assoluta autonomia espressiva.

Ha partecipato a numerose mostre sia collettive sia personali, ottenendo diversi importanti riconoscimenti, tra i quali il Premio Cesare Pavese. La sua ultima personale, dal titolo Mi ricordo, si è svolta nella prima metà del 2022 a Palazzo Zanardi Landi, a Guardamiglio.

La mostra sarà presentata da Marina Arensi.

Poi, il nuovo appuntamento con la rassegna 'Ospiti a Palazzo'.

In occasione dei 160 anni dalla fondazione della Banca Popolare di Lodi, prima banca popolare italiana, costituita il 28 marzo 1864 ad opera dell’avv. Tiziano Zalli, la Fondazione Banca Popolare di Lodi e Patrimonio Artistico Banco BPM propongono ai visitatori di Bipielle Arte una delle più interessanti opere del Novecento italiano, Il lavacro dell'umanità di Gaetano Previati.

Il dipinto della Collezione Banco BPM è inserito nell’ambito dell’iniziativa “Ospiti a Palazzo”, che mira a valorizzare le opere d’arte appartenenti al patrimonio aziendale, non solo con il lavoro di ricerca, conservazione e restauro, ma anche e soprattutto mediante la loro condivisione con la collettività, vera custode delle bellezze del territorio.

Il dipinto, originariamente intitolato Crocifissione, poi Il Calvario, era stato presentato per la prima volta al pubblico a Lodi nel 1901, in una mostra di Arte Sacra presso il Seminario Vescovile della città. È considerato uno dei più significativi del repertorio di Gaetano Previati nel contesto religioso e rielabora il tema della crocifissione: creando corpi con lunghe e sottili pennellate a tempera e ad acquerello di color terra e acqua, l’artista riesce a trasformare la rappresentazione storica della morte di Gesù in un evento atemporale che coinvolge tutti.

Dopo la chiusura del 21 aprile, il dipinto sarà nuovamente esposto all’apertura della mostra successiva del pittore Enrico Suzzani, dal 3 al 26 maggio 2024.

L'inaugurazione delle due mostre è in calendario giovedì, 28 marzo, a partire dalle 17:00.