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ACCESSI ABUSIVI AI SISTEMI INFORMATICI

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Mercoledì 28 Febbraio 2018

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Oggi, la Guardia di Finanza di Gallarate ha eseguito: una ordinanza di custodia in carcere nei confronti di una amministratrice di sostegno/tutore, nominata dal Tribunale di Busto Arsizio, per il reato di peculato; una ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di una funzionaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, per tre reati di accesso abusivo al sistema informatico della Procura; decreti di sequestro di beni e liquidità monetarie, nei confronti dell’amministratrice, per un valore pari a 599.851,90 euro.

Altre persone sono indagate a piede libero.

L’amministratrice di sostegno/tutore di oltre sessanta soggetti, acquisito l’incarico dai Giudici tutelari del Tribunale, si è appropriata fraudolentemente della cifra, accertata ad oggi, di 1.121.324,47 euro appartenenti ai propri amministrati (persone con gravi problemi di salute), spendendoli in parte nelle sale gioco della zona, commettendo in tal modo, il reato di peculato.

Inoltre, all’amministratrice di sostegno/tutore è stato contestato, a piede libero, il reato di abuso d’ufficio, in quanto nello svolgimento delle proprie funzioni pubbliche, ha procurato a sé un ingiusto vantaggio patrimoniale, intestando a se stessa, in qualità di beneficiaria mortis causa, una polizza vita del valore di 350mila euro del proprio ignaro amministrato.

Le indagini hanno portato, come detto, all’individuazione anche di un’amica dell’amministratrice di sostegno, funzionaria giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Busto Arsizio, alla quale sono stato contestati, a piede libero, gli ulteriori reati di: rivelazione di segreti di ufficio; corruzione, avendo ricevuto utilità consistita nell’assunzione di pubblici incarichi da parte del corruttore, destinatario di informazioni riservate; abuso di ufficio, in concorso con l’amministratrice di sostegno, il proprio stesso coniuge ed altra persona, in quanto avevano favorito il datore di lavoro del coniuge in un’operazione immobiliare, nella quale l’amministratrice, tramite una perizia sottostimata, ha alienato, al citato datore di lavoro, un immobile intestato ad una delle persone dalla stessa assistita; ricettazione, per aver ricevuto dall’amministratrice di sostegno due quadri provento del delitto di peculato ai danni di un assistito; reato elettorale, poiché, nel corso delle ultime elezioni comunali del giugno 2017, al fine di ottenere a proprio vantaggio il voto elettorale, si è sostituita nella votazione, senza alcun titolo legittimante, ad altra persona.

E’ emerso che la funzionaria ha ricevuto dall’amministratrice almeno 3.000,00 euro a titolo di prestito. Sono in corso accertamenti. Prima dell’esecuzione della misura, nel corso dello sviluppo delle indagini, anche bancarie, sono state eseguite perquisizioni locali/domiciliari che hanno portato al sequestro preventivo, nei confronti dell’amministratrice di Sostegno, di tutti i conti correnti della stessa, rintracciando liquidità per oltre 500mila euro e strumenti finanziari ammontanti a 350mila euro, cui si aggiungono i sequestri operati in data odierna.

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