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ETICHETTATURA E TAVOLO LATTIERO-CASEARIO

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Venerdì 31 Dicembre 2021

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È positiva l'azione del Governo a sostegno delle imprese agricole e indirettamente dei consumatori.

Lo rileva Confagricoltura in merito agli ultimi provvedimenti adottati dai Ministri Stefano Patuanelli alle Politiche Agricole, Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo Economico e Roberto Speranza allaSalute.

Hanno firmato, infatti, il decreto interministeriale che proroga al 31 dicembre del prossimo anno le norme adottate  in via sperimentale sulla etichettatura dei prodotti alimentari di base nel nostro Paese, come riso, pasta, sughi e salumi.

Sulle etichette di questi prodotti dovrà continuare ad apparire chiaramente la provenienza degli elementi primari, vale a dire grano duro, riso, pomodoro e carne suina.

Stessa cosa per il latte e gli alimenti lattiero-caseari: sulle loro etichette dovrà comparire il Paese d'origine della materia prima, il latte.

"Si tratta d’informazioni utili a tutte le famiglie per scegliere in maniera responsabile gli alimenti che finiscono sulle loro tavole" chiarisce il commissario straordinario di Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza, Luciano Nieto.

Non solo; queste indicazioni consentono agli operatori agro-alimentari italiani e, in particolare, agli agricoltori di veder protette le loro produzioni fatte di qualità e salubrità.

"È un modo concreto e trasparente per sostenere le imprese agricole in un momento particolarmente critico, come ben sanno gli operatori del Milanese, del Lodigiano e della Brianza alle prese con la necessità di far quadrare i bilanci" rileva Nieto.

Altrettanto importante, soprattutto per gli allevatori della Lombardia, il parere non sfavorevole formulato dal Garante per la Concorrenza e il Mercato nei confronti del recente protocollo d'intesa sottoscritto dagli operatori dell'intera filiera lattiero-casearia, produttori, trasformatori e distributori.

"Il protocollo, che ha assicurato un 'premio di emergenza' sino a tre centesimi al litro per il latte conferito alle aziende di trasformazione, rappresenta un primo strumento utile per salvaguardare gli allevamenti locali" osserva Confagricoltura.

Si tratta di un’intesa che ha margini di miglioramento, nel rispetto delle norme di concorrenza del mercato libero.

"È anche questo un segnale positivo che la politica e le istituzioni italiane lanciano nei confronti dell'agricoltura e dei suoi operatori" rileva Nieto che, comunque, mette in guardia tutti su un problema di fondo che resta irrisolto: il continuo aumento dei costi di produzione. 

"C'è il rischio che le imprese agricole rimangano soffocate dalla tendenza in atto e non riescano più a garantire una produzione adeguata, fatta di salubrità e qualità" conclude il commissario straordinario di Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza.

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