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FAUNA SELVATICA, SETTE PROPOSTE PER CONTENERLA

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Giovedì 10 Marzo 2022

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Sette interventi urgenti per contrastare la crescita incontrollata della fauna selvatica, in particolare degli ungulati. È quello che ha chiesto la Conferenza degli assessori regionali all'Agricoltura, oggi a colloquio con i ministri della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli.

La Lombardia era rappresentata dall'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi.

Una vera e propria emergenza che provoca ingenti danni all'agricoltura, l'incremento dell'incidentalità stradale e rischi di carattere igienico-sanitario legati alla propagazione di epizoozie, come la peste suina africana, che possono mettere a repentaglio l'intero comparto zootecnico.

"Gli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica in Lombardia - ha ricordato Rolfi - sono passati da 1.220 nel 2020 a 1.371 nel 2021. I danni all'agricoltura sono ormai incalcolabili, sia in pianura che in montagna. Chiediamo interventi nazionali da anni: o si capisce che l'agricoltura è in forte sofferenza oppure vedremo danni sempre maggiori a uno dei comparti di riferimento del Made in Italy".

"Abbiamo chiesto modifiche puntuali e immediate a una legge che risale al 1992, - ha poi aggiunto l'assessore lombardo - introducendo la figura del coadiutore e misure di estensione e semplificazione, non assoggettando per esempio i piani di controllo del cinghiale al parere tecnico di Ispra. È necessario, poi, prevedere la possibilità di attuare il prelievo nelle sue diverse forme anche nelle zone protette e intervenire a livello assicurativo, con adeguata copertura o istituendo un fondo nazionale per danni da fauna selvatica".

"La legge Delrio - ha sottolineato Rolfi - ha portato allo svuotamento dei contingenti delle Polizie provinciali. Serve intervenire in maniera strutturata per rafforzarli e inserire nuovamente tra le funzioni fondamentali le attività di vigilanza ittico-venatoria e ambientale, in modo da permettere alle Province di ricostituire i relativi corpi di polizia per le funzioni in questione. Abbiamo chiesto anche di trasferire integralmente alle Regioni che sopportano gli oneri della gestione della fauna selvatica tutti i proventi che attualmente vengono introitati dallo Stato per l'attività venatoria esercitata sul territorio prevedendo che le risorse siano vincolate alla gestione faunistico-venatoria. In ultima istanza non sono più rinviabili un decreto per indennizzi al 100% dei danni provocati da fauna protetta e la riattivazione del comitato tecnico faunistico nazionale".

"In Lombardia - ha concluso l'assessore - abbiamo già adottato tutte le misure possibili a livello regionale, ma è chiara la necessità di un intervento statale, anche perché la fauna selvatica è di proprietà dello Stato. Le proposte ci sono e sono condivise da tutte le regioni. Ora però bisogna passare dalle parole ai fatti".

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