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LA QUALITÀ DELL’ARIA IN LOMBARDIA È MIGLIORATA

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Mercoledì 01 Gennaio 2020

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“La qualità dell’aria in Regione Lombardia negli ultimi anni è migliorata. Lo attesta la prima analisi dei dati sulla qualità dell’aria 2019 di Arpa Lombardia, che dimostra come le politiche adottate dalla Lombardia e dalle Regioni del Bacino Padano, che da tempo lottano contro l’inquinante atmosferico, siano efficaci. In particolare confermano la validità dei nostri provvedimenti e l’obiettivo di rientrare sotto i limiti stabiliti dall’Unione Europea entro il 2025”.

Lo ha detto l’assessore regionale all’Ambiente e Clima commentando i dati positivi sulla qualità dell’aria nella nostra Regione.

“Le concentrazioni annuali di PM10 in Lombardia – ha spiegato  Cattaneo – hanno rispettato in tutte le stazioni il limite medio annuale di 40 µg/m³. Per il PM10, il 2019 risulta essere l’anno migliore di sempre o comunque uno degli anni migliori dall’inizio delle misure. Anche il numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero (50 µg/m³), benché in buona parte della regione ancora sopra al limite dei 35 giorni, ha confermato un trend in diminuzione”.

Considerando la stazione peggiore di ogni capoluogo, si è registrato il rispetto del limite in 5 capoluoghi di provincia (nel 2018 erano 4): a Sondrio (9 superamenti), Varese (17), Lecco (19), Como (27) e, per la prima volta, a Bergamo (29).

Risultano invece superiori al limite Milano (72 superamenti), Monza (44), Brescia (52), Pavia (65), Lodi (55), Cremona (64) e Mantova (57). Nella maggior parte si tratta del miglior risultato dall’inizio delle misure, negli altri casi è comunque uno degli anni migliori.

“Anche il PM2.5 per il 2019 si conferma in diminuzione – ha aggiunto l’assessore – con dati in generale meno elevati che nel 2017 e, in buona parte delle stazioni, inferiori anche a quelli del 2018”. Nel 2019 il valore limite annuale pari a 25 µg/m³ è stato infatti rispettato in tutte le stazioni di monitoraggio del programma di valutazione regionale, con la sola eccezione di Cremona, Soresina e Spinadesco dove la media annua è risultata pari a 26 µg/m³”.

Per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), sebbene i superamenti del valore limite sulla media annua (pari a 40 µg/m³) siano ancora presenti in alcune stazioni degli agglomerati urbani, il 2019 ha fatto registrare un andamento complessivamente in miglioramento su base pluriennale. Nel 2018 il valore limite sulla media annua è stato rispettato in 7 capoluoghi di provincia su 12 (Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Pavia, Sondrio e Varese), nel 2019 in 9 capoluoghi, aggiungendosi anche Como e Bergamo. Per il biossido di azoto si conferma inoltre anche per il 2019 il rispetto del limite sulla media oraria in tutte le stazioni lombarde.

A differenza degli altri inquinanti considerati, l’ozono non mostra invece un andamento evidente negli anni. Anche durante l’anno 2019 si sono registrati diffusi superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute e di quello per la protezione della vegetazione.

“Negli ultimi decenni – ha proseguito Cattaneo – abbiamo vinto inquinanti come il benzene, il monossido di carbonio, l’anidride solforosa, rientrati sotto i limiti in tutta la regione e ora stiamo vincendo la battaglia contro PM10 e il biossido di azoto (NO2)”.

 

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