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POLIMERI VENDUTI SOTTO COSTO

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Venerdì 28 Luglio 2017

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La Guardia di Finanza di Piacenza ha concluso l’operazione denominata “Gold Polymers”.

In particolare venivano individuate delle vendite in sottocosto di materiale plastico e di polimeri, effettuate da una ditta piacentina, proveniente dalla Serbia. Da una preliminare analisi effettuata mediante le banche dati in uso al Corpo è stato riscontrato che la ditta aveva effettuato importazioni per un ammontare complessivo di 11.000.000 di euro omettendo di versare l’IVA e presentando in Dogana delle “false dichiarazioni d’intento” relative ad un’inesistente plafond.

Nei confronti del rappresentante legale della ditta è stata pertanto ipotizzata la condotta di contrabbando aggravato. Partendo da tale presupposto nel mese di marzo 2015 sono state avviate due verifiche fiscali nei confronti della ditta e di un’altra società riconducibile allo stesso rappresentante legale. In particolare, la ricostruzione dell’impianto contabile delle due società ha permesso di individuare una serie di fatture per operazioni inesistenti, emesse ovvero utilizzate, da altre quattro società tutte riconducibili ad altrettanti soggetti con i quali il citato rappresentate legale era legato da un vincolo di convivenza.

Tali circostanze sono state comunicate alla Procura la quale ha disposto l’effettuazione di indagini finanziarie nei confronti delle persone fisiche e giuridiche individuate, intercettazioni telefoniche per 17 utenze ed intercettazioni ambientali presso un ufficio.

Le attività ispettive hanno permesso di acclarare la fittizietà con riguardo alla totalità delle operazioni commerciali ricostruite, finalizzate esclusivamente a monetizzare le imposte evase ed a ripartire i proventi delle stesse tra i componenti del sodalizio; infatti le predette imprese erano risultate per lo più “evasori totali” mentre, per quelle che hanno presentato le dichiarazioni, non risultavano versate le imposte.

Inoltre l’analisi dei flussi finanziari, ha consentito di individuare l’illecita esportazione di capitali all’estero, quest’ultimi trasferiti su conti correnti accesi presso un istituto di credito sloveno.

Tale esportazione è stata resa possibile in quanto due, dei componenti il sodalizio, erano titolari di partita IVA slovena a cui risultavano, fittiziamente fatturate, delle cessioni di materiale ovvero dei compensi relativi a prestazioni di servizio.

Sono stati denunciati complessivamente 5 soggetti. 

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