Manomettono i tachigrafi dei loro camion e finiscono nei guai.
La Polizia Stradale nel corso dei controlli dei mezzi pesanti ha fermato al casello di Casalpusterlengo un autoarticolato intestato ad una ditta pugliese. Dalla stampa del tachigrafo digitale è emerso che attraverso un congegno elettronico occultato nell’abitacolo, il tachigrafo era stato “aggirato”, consentendo così di superare le ore massime di guida giornaliere e settimanali.
Il conducente S.M. e il datore di lavoro (responsabile della circolazione del veicolo), sono stati denunciati in concorso. Oltre a ciò è stato contestata la manomissione e l’alterazione del tachigrafo.
Stessa sorte per un altro trasportatore, H.M.M. tunisino, controllato in autostrada nei pressi della stazione di servizio San Zenone Est.
Il conducente, alla vista della pattuglia, si è fermat bruscamente accodandosi ad un altro mezzo pesante già fermo, come per sottrarsi ad un eventuale controllo. Gli operanti, accortisi di questa repentina manovra, hann deciso di procedere ad un più accurato controllo.
All’interno dell’abitacolo è stato rinvenuto un pulsante di un dispositivo che consentiva al tachigrafo di risultare in “riposo/pausa” benché il veicolo fosse regolarmente in movimento.
Il mezzo pesante è stato scortato presso un’officina specializzata dove i tecnici incaricati hanno confermato l’alterazione del cronotachigrafo, procedendo alla rimozione del dispositivo abusivo.
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