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MANCATA PLURALITA' AL DIBATTITO

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Mercoledì 21 Febbraio 2018

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Non invitato al dibattito elettorale per il consiglio regionale lombardo, Domenico ssino - candidato a Palazzo Lombarda dal Partito Pensionati - interviene ora con una sua lettera.

Eccola:

"Mi sia consentto intervenire nel merito dell’incontro-dibattito titolato “Lombardia, verso il voto: le sfide del Lodigiano”, organizzato in data 20 febbraio al Verri da A.Svi.Com Lodi in vista della tornata elettorale del 4 marzo prossimo. Intervengo perchè, democraticamente, nonostante credo che ognuno sia libero di organizzare, gestire ecc. come meglio crede un evento o una manifestazione, ed invitare chi vuole, con le motivazioni che ritiene più valide o consone, avrei gradito l’invito all’evento, come candidato, all’insegna della pluralità, per discutere dei contenuti sul tema dell’incontro pubblico. Se vorrà darmi spazio sul suo giornale, riporto di seguito quello che avrei potuto esprimere al dibattito. L’imprenditoria è il cuore pulsante di una città, un territorio e favorirla significa creare opportunità per tutti e non per pochi. Significa non soffocarla di tasse e burocrazia, ma anzi lasciarla libera di sperimentare e innovare. Una miriade di tasse possono essere tagliate o ridimensionate, agevolando le attività esistenti ed incentivando le start-up, in particolare per noi Pensionati, con maggiori attenzioni al commercio di vicinato e di prossimità, a tutela del tessuto sociale più fragile, con la valorizzazione del ruolo artigiano e produttivo nei progetti di “Distretto Urbano del Commercio”. Insieme agli alleati lavoreremo per paesi a burocrazia zero, che offrano un ecosistema unico in Italia per fare impresa. Vogliamo che il territorio regionale (il Lodigiano), diventi un laboratorio privilegiato per le start-up, che sappia attrarre investimenti ed aumentare l’occupazione, in particolare quella giovanile; che valorizzi le proprie eccellenze, coniugando tradizione, filiera ed artigianato del territorio con un futuro sempre più globale. La Regione Lombardia può, e deve, essere protagonista. In un periodo di crisi economica come quello attuale risulta quindi importante sostenere le attività commerciali, agendo su diverse “leve”, sostenendo le amministrazioni locali per: • Riduzione dell'IMU per i locali utilizzati come negozi e botteghe commerciali/artigianali; • Riduzione dell'imposta comunale sulle insegne e sulle vetrofanie; • Riduzione della tassa di occupazione di suolo pubblico su tavoli, sedie ed ombrelloni delle attività commerciali; • Rimodulazione della Tari con sgravi fiscali, a chi aderirà a campagne mirate che i Comuni potranno mettere in atto; ● La Regione Lombardia dovrà continuare a promuovere l'accesso delle PMI al Credito; • La Regione Lombardia dovrà esercitare un ruolo attivo nelle politiche del lavoro erogando un contributo agli operatori economici lombardi che assumano per almeno un anno un giovane residente in cerca di prima occupazione; • La Regione Lombardia dovrà anche essere promotrice di un “patto” con i Comuni per incentivare i proprietari degli immobili per attività commerciali, produttive, al fine di calmierare gli affitti, spesso troppo elevati; • La Regione Lombardia dovrà prevedere risorse in aiuto ai Comuni per l’identificazione delle aree urbane ed extra-urbane a maggiore vocazione manifatturiera, sia in ragione della presenza di aree industriali/artigianali, che possono essere convertite senza consumo di suolo a servizio delle nuove iniziative di Manifattura 4.0, che di collegamenti infrastrutturali fisici e digitali; • La Regione Lombardia dovrà continuare la collaborazione con il Parco Tecnologico Padano per favorire i giovani imprenditori, di start-up innovative per la creazione di incubatori/acceleratori di start up e spazi di coworking; • La Regione Lombardia dovrà sostenere l’imprenditoria e l’auto-imprenditorialità, migliorando la qualità delle informazioni sull’accesso ai fondi pubblici e al micro-credito; • La Regione Lombardia dovrà continuare a promuovere l’occupazione giovanile già a partire dalla formazione attraverso iniziative di integrazione tra il mondo della scuola, della formazione e del lavoro, rilanciando anche il ruolo delle scuole attraverso la loro migliore sinergia con centri di formazione e professionali (CFP) accreditati e la promozione del sistema duale lombardo in apprendistato. I punti sopra riportati che la Regione Lombardia non ha ancora attuato, il Partito Pensionati, si impegna a farli approvare in Consiglio. Il fatto che il partito che rappresento si chiami “Pensionati” non deve fare pensare che il suo scopo é solo il sociale (la famiglia, la disabilità, gli anziani, le RSA, ecc.), certamente è il tema a noi più congeniale, ma ci occupiamo a 360 gradi di tutta la sfera di competenza politica per la tutela del territorio ed i suoi cittadini. In ultimo, ci tengo a precisare che cinque anni fa nella nostra regione, la maggior parte dei partiti sparì (fate mente locale quanti sono stati i simboli presenti in seno al Consiglio Regionale). Se i cittadini con più sapienza, acquisita negli anni, si “svegliassero” non servirebbero alleanze; nel sindacato questo è già avvenuto, infatti chi ha più peso all’interno di esso è la categoria dei Pensionati.

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