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PESTE SUINA: CRESCE L'ALLERTA NEL LODIGIANO

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Lunedì 19 Febbraio 2024

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“Nel lodigiano siamo circondati da casi di peste suina e Regione che fa? Praticamente è immobile: ha appena emanato il secondo, più sostanzioso bando per gli interventi di biosicurezza, in sostanza le recinzioni, dopo quasi un anno che se ne parla e che insistiamo che i soldi stanziati per questa emergenza sono davvero troppo pochi”.

A lanciare ancora una volta l’allarme è Roberta Vallacchi, consigliera regionale del Pd, che prova a fare il punto del contagio in provincia di Lodi.

“Intanto, cresce l’allerta nel basso lodigiano, le cui aziende devono essere messe al più presto in sicurezza, perché i territori a confine sono ormai infestati. E purtroppo Regione Lombardia è in estremo ritardo: dopo il caso di Ovada nel 2022, la situazione drammatica del pavese da giugno 2023, la presenza di casi registrata in Alta Valtrebbia a fine anno, pur sapendo che il virus ha un’altissima velocità di trasmissione ed essendo a conoscenza del numero elevato di cinghiali che lo portano in giro, gli allevamenti non sono riusciti ancora a mettere in sicurezza i loro animali, mancano le recinzioni e i dispositivi di protezione per cacciatori e operatori”, elenca la dem.

Il gruppo regionale del Pd lo sta dicendo da mesi cosa bisogna fare: “Abbiamo appena depositato l’ennesimo atto, questa volta una mozione, in cui impegniamo la Giunta a individuare opportune aree di depopolamento, in particolare e prioritariamente nelle province di Lodi, Pavia, Cremona e Mantova e nella Città Metropolitana di Milano; ad aumentare notevolmente in questi stessi territori il prelievo di cinghiali selvatici e le analisi di campioni sui suini da allevamento; a installare una segnaletica adeguata che informi sui comportamenti da tenere al fine di limitare il contagio; a valutare il divieto al pascolo dei suini e che siano poi sostenute da Regione le spese per l’acquisto di paglia e foraggio per gli allevatori interessati dalla restrizione; a riunire urgentemente il Gruppo operativo territoriale regionale; a incrementare il personale veterinario; a coinvolgere maggiormente gli Ambiti territoriali di caccia; a cofinanziare l’installazione in tutti gli allevamenti suinicoli lombardi delle strutture e delle tecnologie di sanificazione e anticontagio; a chiedere l’intervento dell’Esercito per controllare il contagio e recuperare carcasse infette”, riassume Vallacchi.

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