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AL VIA A CREMONA IL BONTA'

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Venerdì 09 Novembre 2018

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«Il settore agroalimentare in Italia costituisce l’essenza dell’economia che fa leva sul brand made in Italy, tra i più temuti competitor del mercato mondiale perché portatore di primati legati alla qualità dei prodotti, all’innovazione tecnologica all’avanguardia, al rispetto della tradizione, alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità». 

Roberto Zanchi, presidente di CremonaFiere, commenta così dati diffusi dal Centro di Ricerca per lo Sviluppo imprenditoriale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (CERSI) che dimostrano che la punta di produzione più alta dell’agroalimentare italiano in questo momento si trova a Cremona, cittadina lombarda che detiene una quota dell’11,3% dell’export alimentare regionale e del 2,21% italiano.

Questi dati saranno oggetto di analisi anche durante gli eventi organizzati per il “BonTà”, il Salone delle Eccellenze Enogastronomiche dei Territori, a CremonaFiere da sabato 10 a martedì 13 novembre. 

In questa occasione la produzione italiana farà sfoggio delle proprie eccellenze per proiettarsi sui mercati esteri e puntare all’export. Il tutto in una sede, quella di CremonaFiere, che a distanza di dieci giorni dalla chiusura delle Fiere Zootecniche Internazionali, con il Bontà chiude di fatto il cerchio dell’intera filiera della produzione agroalimentare di qualità: dal produttore di materia prima, fino al consumatore.

I dati del centro studi di Federalimentare parlano chiaro: l’export nel settore agroalimentare nel 2018 è aumentato del 2,8% rispetto all’anno precedente producendo un fatturato di oltre 23 milioni di euro (dati aggiornati a luglio 2018).

In controtendenza rispetto al periodo precedente alla grande crisi finanziaria che ha colpito l’occidente, oggi il settore si è riorganizzato puntando sulla valorizzazione dell’unicità dei prodotti delle piccole aziende.

Restringendo il fuoco della lente alla più consistente produzione nel settore il Cersi attesta Cremona come l’undicesima provincia in Italia in valore assoluto dell’export alimentare, quinta per propensione totale all’export alimentare (Export su V.A.) e terza per la filiera lattiero-casearia, mostrando una performance in forte crescita sui mercati esteri.

Il territorio cremonese esprime, per tradizione, esperienze privilegiate riguardanti la filiera dell'agroalimentare nei suoi vari segmenti: produzione, trasformazione ed esportazione. Queste caratteristiche hanno prodotto particolari competenze che possono accompagnare lo sviluppo della filiera nell’ambito della ricerca, dell'innovazione e della promozione. 

A Cremona, secondo il CERSI, in questo momento si sarebbe creata una congiuntura favorevole di diversi fattori che hanno portato alla nascita di un “eco-sistema” locale a sostegno dell’impresa agroalimentare. 

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