Dai cortei ai dibattiti fino alle campagne di sensibilizzazione: novembre è il mese dedicato alla lotta alla violenza di genere e il 25 novembre è la data chiave.

Che anche gli allievi dell’ASFOl di Lodi e Caslpusterlengo vogliono celebrare, per fare in modo che si ponga attenzione al fenomeno dei femminicidi che dal primo gennaio al 10 novembre di quest’anno in Italia sono stati 97.

La campagna che hanno studiato i ragazzi dell’istituto professionale si intitola #Vèstiti del No ed è stata promossa in collaborazione con l’associazione RumoRosse.

Grazie a questo connubio, lunedì 25 novembre verrà portata in piazza Vittoria a Lodi l’arte sul tema della violenza di genere.

“I ragazzi delle due sedi sono partiti dalla visione del film “Big Eyes”, per poi rielaborare in forma artistico grafica e con discussione plenaria i messaggi velati che lo stesso film trasmette al pubblico – spiega Morgana Rancati, docente - . Il processo ha portato all’elaborazione della grafica della t-shirt che lunedì 25 novembre sarà indossata dai partecipanti all’evento che verranno invitati ad abbracciarsi simbolicamente lasciando il segno di un’impronta rossa”. I visitatori e le visitatrici di ogni età potranno partecipare all’abbraccio simbolico attraverso una performance che si terrà a partire dalle 10 presso la Piazza della Vittoria di Lodi e nello stesso tempo avranno la possibilità di osservare i bozzetti delle grafiche per le t-shirt “antiviolenza”, che gli studenti delle classi prime e seconde del corso di grafica dell’Istituto professionale ASFOL hanno realizzato per l’occasione. Sulle magliette, sponsorizzate dalla Società Lost Time di Lodi, spicca uno slogan efficace: “Il più bell’abito che può abbigliare una donna sono le braccia di chi la ama”.

Questa iniziativa rientra tra le attività alternative alle lezioni in classe, che sono promosse dagli istituti che si occupano di formazione professionale nel Lodigiano. Si tratta di proposte che permettono ai giovani di mettersi in discussione, esplorare il mondo, cercare collaborazioni attraverso azioni pratiche.

La didattica portata avanti da queste scuole si basa sulla sperimentazione, secondo metodi di apprendimento che sono stati ribaditi anche dal progetto TiLab (Talent Innovation Lab), che punta alla valorizzazione della formazione professionale con un approccio nuovo. Le lezioni frontali non bastano più. I ragazzi devono potersi mettere alla prova, intrecciando collaborazioni con aziende, laboratori e anche associazioni. Soprattutto quando, come in questo caso, l’obiettivo è la costruzione di una società più equa.