Aria, atmosfera e clima: i beni comuni più importanti della vita sulla Terra saranno al centro della serata del 23 febbraio, promossa dalla rete “Umanità Lodigiana”, della quale fanno parte più di cento associazioni e gruppi locali del Lodigiano.

Politiche globali e comportamenti individuali potranno cambiare in meglio o in peggio il presente e il futuro del nostro pianeta. Ne parleremo con Stefano Caserini, ingegnere e docente al Politecnico di Milano, appassionato studioso delle tecnologie e delle politiche connesse con i cambiamenti climatici, esperto che da anni segue le Conferenze delle Parti dell’ONU dedicate al problema e le discussioni scientifiche e politiche italiane. Non basta correre ai ripari e mitigare le conseguenze, dobbiamo nell’arco di una generazione costruire una nuova civiltà, fondata sulla salvaguardia dei beni comuni, l’uso accorto delle energie e risorse rinnovabili, l’equa distribuzione, il loro accesso e fruizione per tutti.

“Dopo il successo (500 visualizzazioni) dell’incontro del 26 gennaio scorso – ricorda Luisella Longhi, presidente del CSV – eccoci al secondo appuntamento. Il primo era stato dedicato al rapporto Caritas-Legambiente “Territori civili”, in cui sono state presentate le esperienze e le buone pratiche verso l’ecologia integrale nate in tutta Italia e nel Lodigiano, speriamo di confermare l’interesse con questo secondo incontro. E soprattutto, a nome di tutte le associazioni che hanno aderito a Umanità Lodigiana auspico che da ogni incontro nasca il desiderio di fare, di operare insieme qualcosa di nuovo e di utile per tutti.” In questo caso il desiderio di aiutare la formazione e il successo della prima Comunità energetica a Turano e, sulla base di questa prima, tante altre in tutti gli altri comuni. “A tutti gli interessati, scriveteci a humanlodi@gmail.com”.

Nel prossimo futuro dovremo azzerare l’uso di combustibili fossili (carbone, petrolio e gas) e dipendere solo dalle risorse rinnovabili. Dobbiamo domandarci: è possibile per tutti l’accesso ai servizi energetici essenziali (luce, climatizzazione, cucina, lavoro, studio)? Una delle risposte la possono dare le comunità energetiche rinnovabili. Il sindaco di Turano Lodigiano, Emiliano Lottaroli, ci presenterà la prima esperienza che si sta già realizzando nel nostro territorio.

Infine Sara Capuzzo, presidente di “e-nostra”, cooperativa energetica che produce e fornisce energia sostenibile, etica, 100% rinnovabile, ci spiegherà come è possibile organizzarla e realizzarla anche in tutti i Comuni del lodigiano. L’incontro verrà moderato da Andrea Poggio, segretario del circolo Legambiente LodiVerde.

Grazie ad una recente legge (2020) è oggi possibile per i singoli cittadini, comuni, scuole, condomini, comunità, aziende, unirsi per finanziare l’installazione di un impianto condiviso e alimentato da fonti rinnovabili e fornire energia a più utenze locali: ognuno può partecipare sia come finanziatore che come utente. Ora la nuova legge attribuisce anche una dignità giuridica alle comunità energetiche definendo i diritti dei singoli partecipanti, i quali continueranno a scegliere liberamente il proprio fornitore di energia elettrica e potranno nominare un loro delegato per la gestione degli scambi di energia con la rete elettrica nazionale (GSE), evitando di pagare sovrapprezzi e oneri di rete inutilizzati. La legge è un importante passo in avanti verso uno scenario energetico basato sulla generazione distribuita di energie rinnovabili, che porterà allo sviluppo di energia a chilometro zero e di reti intelligenti o “smart grid”.

Nella Laudato sì (179) vengono presentate le comunità energetiche in questo modo: “È lì infatti che possono nascere una maggiore responsabilità, un forte senso comunitario, una speciale capacità di cura e una creatività più generosa, un profondo amore per la propria terra, come pure il pensare a quello che si lascia ai figli e ai nipoti”. Per informazioni sui comuni italiani dove già esistono vedi report “Comuni rinnovabili”.

Infine una riflessione. Il Lodigiano è terra di grandi centrali elettriche, Tavazzano prima e più recentemente Bertonico. Come mai non sono state coinvolte e ascoltate le nostre comunità e associazioni sulla richiesta di potenziamento con nuovi gruppi di entrambe le centrali? Perché non aprire il dialogo e il confronto anche sul tema di come gestire i fondi messi sulle compensazioni ambientali e che giacciono ancora inutilizzati, prima di deciderne la monetizzazione?

Siamo propensi a credere che, invece, su queste importanti decisioni, che riguardano il futuro del nostro territorio e della vita delle nostre comunità, sia doveroso e intelligente alzare lo sguardo e pensare ad investimenti innovativi e sostenibili per dare risposte adeguate al fabbisogno di energia rinnovabile.