Ottantesimo senza novità per ricordare la liberazione dall'occupazione nazi-fascista.

Venerdì, 25 aprile, le cerimonie ufficiali per ricordare l'evento seguiranno il clichè ormai tradizionale, replicato di anno in anno senza alcun guizzo di fantasia in grado di avvicinare la cerimonia alla gente comune.

Così, raduno sotto i portici di Palazzo Broletto per la posa di una prima corona d'alloro alla lapide che ricorda i deceduti della lotta di resistenza; poi celebrazione della messa presieduta dal vicario della diocesi, monsignor Bassiano Uggè, quindi trasferimento in corteo al monumento che, in piazza Medaglia d'Oro - Belfagor - ricorda la liberazione; infine, in piazza della Vittoria i discorsi di rito affidati al sindaco della città e ad un rappresentante dell'Anpi, l'associazione dei partigiani.

Presenti per l'occasione, il sindao di Fontainbleau ed un rappresentante di Costanza, due delle città gemellate con Lodi.

Al pomeriggio, in città bassa, il momento di festa organizzato da qualche anno da organizzazioni vicine alla galassia di centro sinistra; punto di riferimento, il circolo Arci Ghezzi di via Maddalena.