“Pessimo modo per chiudere l’anno a Lodi. Speravamo che A2A, dopo aver rilevato la gestione della rete dalla controllata Linea Green, derubricasse il ruolo dell’inutile caldaia a gas da 20 MW del tribunale, a ridosso del centro. Contavamo in nuovi progetti, che ci erano stati promessi nell’incontro che si è tenuto a Lodi nella sede A2A a luglio, basati sull’elettricità rinnovabile, pompe di calore acqua-acqua di quartiere o caseggiato, rete con acqua di falda “fredda” e fonti risolare.”
Così commenta deluso Andrea Sari, presidente del circolo di Lodiverde. La caldaia è l’ultima “polpetta avvelenata” approvata dalla passata amministrazione comunale (aprile 2022), perché la passata gestione di Linea Green insisteva sui rischi di stabilità della rete già l’inverno scorso. Mentre l’inutile caldaia a gas è rimasta spenta sino a poche settimane fa.
E’ una caldaia come quelle di una volta, a basso rendimento, che sarebbe vietata se installata in un complesso condominiale. Oggi infatti è obbligatorio l’uso di caldaie a condensazione, che hanno un rendimento maggiore, e sono ormai consigliate le pompe di calore o, almeno, le caldaie ibride (pompe di calore più caldaia a condensazione).
Proprio qualche giorno fa Emanuele Leone del direttivo del circolo, ha chiesto un nuovo incontro con la direzione di A2A.
Ricorda infine Andrea Poggio, in qualità di dirigente nazionale dell’associazione: “Ci sentiamo ingannati da A2A. A noi si promettono di studiare nuovi programmi e nuove tecnologie per il teleriscaldamento, a livello nazionale con A2A firmiamo protocolli di consultazione per risolvere con scienza e competenza i problemi di impatto ambientale e sociale delle vecchie tecnologie. Ma poi si avvia una caldaia a gas con tecnologie dell’altro secolo e si promettono studi per un lontano futuro studi per continuare ad usare una rete di teleriscaldamento ad alta temperatura ormai obsoleta.”
Circolo Legambiente LodiVerde APS
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