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AGGRESSIONE A SFONDO RAZZISTA

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Venerdì 30 Novembre 2018

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Personale della Squadra Mobile di Piacenza ha eseguito la custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta del P.M., titolare dell’indagine, nei confronti di due cittadini italiani, G.B. classe 1993 e F.S. classe 1978, entrambi residenti a Piacenza.

L’attività da cui è scaturita trae origine da un episodio verificatosi alla metà ottobre, quando un ragazzo di origini marocchine venne aggredito all’esterno di un noto locale pubblico cittadino. In quell’occasione, infatti, il cittadino straniero veniva aggredito fisicamente e verbalmente da G.B. e apostrofato con epiteti razzisti, il quale si rendeva, altresì, responsabile del reato di lesioni personali ai danni dello straniero. Sempre nel contesto dell’aggressione, la vittima riferiva, inoltre, che G.B. lo avrebbe “accusato” di appartenere ad una razza inferiore, lodandosi di ciò che aveva fatto e proclamandosi un “nazifascista convintissimo”, fiero del proprio comportamento razzista.

A partire da questo gravissimo episodio l’attività degli investigatori ha permesso di ricostruire e addebitare a G.B. ulteriori e differenti condotte, caratterizzate da un elemento comune rappresentato dallo sfondo razziale e l’estremizzazione politica delle condotte, accompagnate da un’aggressività feroce e crescente. In particolare, oltre ad episodi di resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale, in data 31 ottobre il giovane si rendeva nuovamente protagonista di un’aggressione ai danni di un ragazzo piacentino cagionandogli la frattura del setto nasale.

Il lavoro di investigazione condotto sul profilo criminale dei due soggetti destinatari di misura cautelare ha condotto, inoltre, alla configurazione di un tentativo di estorsione posto in essere da G.B. in concorso con F.S. classe ’78 nei confronti di un uomo piacentino al quale, dapprima, avevano prestato una somma di denaro e successivamente, a fronte di una mancata restituzione immediata di detta somma, lo avevano terrorizzato con condotte intimidatorie, aggressive e minacciose, anche nei confronti dei famigliari della vittima, sino a giungere a delle vere e proprie manifestazioni di violenza fisica.

Per tali condotte, grazie al celere lavoro investigativo degli operatori della Squadra Mobile, sono stati raccolti gli elementi necessari a richiedere all’A.G. la valutazione circa l’emissione delle misure cautelari opportune che, come richiesto dal P.M., sono state emesse nella forma della custodia cautelare in carcere.

Entrambi i soggetti si trovano adesso alle Novate a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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