La Polizia di Stato di Gallarate ha dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale per i Minorenni di Milano nei confronti di tre giovani residenti nella provincia di Varese, accusati di aver commesso in concorso i reati di rapina e lesioni personali aggravate ai danni di un pakistano.
L’attività investigativa, coordinata dalla Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, ha avuto origine il 19 maggio scorso, quando una pattuglia della Squadra Volante del locale Commissariato è intervenuta, in serata, nei pressi della stazione ferroviaria cittadina a seguito della segnalazione di un uomo in stato di ubriachezza. Sul posto, gli agenti rintracciavano l’uomo, effettivamente in stato di ebbrezza, che presentava sul volto e sul corpo evidenti ferite e che raccontava di essere stato aggredito poco prima e derubato del portafogli.
La vittima, soccorsa dal personale medico, riportava fratture al naso ed alla mandibola con una prognosi iniziale di 30 giorni. Nei giorni successivi gli investigatori del Commissariato di Gallarate hanno avviato le indagini, anche attraverso la visione delle immagini della videosorveglianza cittadina, riuscendo in tempi brevi a ricostruire la dinamica dei fatti e a identificare due dei tre presunti responsabili, entrambi minorenni.
In seguito, grazie ad ulteriori approfondimenti investigativi, è stato possibile identificare anche il terzo presunto complice, anch’egli minorenne.
Le indagini hanno permesso di accertare la particolare gravità delle condotte poste in essere dai tre.
L’autorità giudiziaria minorile, fatta ogni valutazione, ha ritenuto opportuno, in attesa dello svolgimento del processo, l’applicazione di misure cautelari volte anche a prevenire la reiterazione di condotte simili.
I tre minorenni, quindi, indagati per aver concorso nei reati di rapina e lesioni aggravate, sono stati rintracciati e a due di loro è stata applicata la misura della permanenza domiciliare presso le rispettive abitazioni, con il divieto assoluto di comunicare, anche tramite internet o telefoni cellulari, con persone diverse dai familiari.
Per il terzo è stata disposta invece la custodia cautelare in istituto penale per minorenni.
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