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AGRICOLTURA SOCIALE NEL LODIGIANO

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Venerdì 24 Giugno 2022

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La Provincia di Lodi, quattro comuni, cooperative sociali, realtà agricole ma anche il Parco Tecnologico Padano e l’Università di Milano.

Solo alcune delle realtà che hanno risposto all’appello lanciato da Fondazione Comunitaria di Lodi per un nuovo progetto da attivare nell’ambito dell’agricoltura sociale a contrasto delle nuove povertà, finanziato con 363mila euro da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Peppino Vismara e Intesa Sanpaolo.

Il progetto riguarda appunto l’agricoltura sociale, attività nata dall’esperienza delle fattorie didattiche (poi diventate fattorie sociali), che si sviluppa in due macroaree.

Da un lato l’agricoltura sociale di tipo inclusivo, che cioè inserisce all’interno dei propri percorsi lavorativi persone svantaggiate sotto ogni forma e dall’altro l’agricoltura di tipo erogativo, ovvero quella che usa la multifunzionalità delle aziende agricole (percorsi terapeutici con ausilio di animali o la coltivazione delle piante, educazione ambientale e cura del territorio) per offrire servizi soprattutto in termini di terapia e di accompagnamento alle persone fragili.

Un ambito significativo nel Lodigiano, area agricola per tradizione, che si sviluppa anche con l’attenzione alle green economy e alla creazione di attività di formazione e di lavoro in ambiti più trasversali, che proteggano la Natura e la valorizzino a tutti i livelli.

L’idea è insomma quella di favorire un’economia attenta all’ambiente e alla diversità, che diventa una ricchezza e non un limite. Perché l’agricoltura sociale di fatto è l’agricoltura antica, che rispetta i tempi della Natura, l’ambiente e risulta inclusiva per sua stessa natura.

In cascina, in fondo, una volta tutti avevano il loro ruolo e i loro compiti, come insegna la tradizione. Proprio su questo ambito dell’agricoltura sociale insisteva l’avviso di manifestazione d’interesse pubblicato qualche settimana fa da Fondazione Comunitaria per trovare realtà interessate a collaborare alla creazione di un progetto a contrasto delle forme di povertà nate o aggravatesi a seguito dell’emergenza Covid-19 e la risposta è stata sorprendente.

Diciassette enti si sono fatti avanti e due giorni fa si sono incontrati per la prima volta a SanfereOrto a Lodi, dove si trova anche la sede della Rete Agricoltura Sociale lodigiana.

All’incontro hanno partecipato potenziali partner e potenziali sostenitori dell’iniziativa oltre ai responsabili della Fondazione Comunitaria di Lodi. Gli enti presenti, che sono idonei ad assumere la qualifica di Partner, sono il Movimento Lotta Fame nel Mondo, la Cooperativa Sociale Il Mosaico Servizi, L’Officina Cooperativa Sociale, il Consorzio per la Formazione Professionale e per l’Educazione Permanente, la cooperativa sociale Famiglia Nuova, Il Gabbiano ODV, Il Pellicano Società Cooperativa Sociale onlus e Emmaus Onlus (braccio operativo della Caritas Lodigiana).

Tra gli enti che possono aderire sostenendo e/o co-finanziando il progetto figurano invece i comuni di Lodi Vecchio, Casalpusterlengo, Turano Lodigiano e Villanova Sillaro, la Provincia di Lodi, il PTP Science Park, l’Università degli Studi di Milano, la Società Agricola Agridue e la Cooperativa sociale Amicizia.

Il progetto si sviluppa nell’ambito dell’agricoltura sociale e vuole valorizzare attività già esistenti a livello locale (magari promosse da amministrazioni comunali) ma anche creare nuove occasioni per coloro che sono stati particolarmente colpiti dalla crisi economica e magari anche dalla pandemia.

“I prossimi mesi saranno fondamentali per la definizione del progetto e l’individuazione del capofila e dei partner e sostenitori effettivi – spiega Gianmarco Locatelli, che svolge un ruolo di coordinamento dell’iniziativa - . Il tutto andrà consegnato a Fondazione Cariplo entro il 15 settembre e le attività partiranno a gennaio del 2023”.

Durante il primo incontro si è fatto il punto sull’iniziativa e si sono definite alcune linee guida. La Fondazione Comunitaria avrà l’incarico di guidare la co-progettazione, supervisionare la scrittura del progetto e mantenere rapporti costanti con Fondazione Cariplo.

All’Ufficio di piano di Lodi, invece, spetterà il compito di garantire l’integrazione con gli altri servizi territoriali anche grazie alla collaborazione con il CSV Lombardia Sud. Il gruppo di lavoro si incontrerà ogni settimana per capire che spazi, esperienze, competenze e risorse ognuno possa mettere in campo e definire gli incarichi.

I beneficiari potenziali degli interventi di progetto sono persone in condizione di nuove e vecchie povertà, che non ricevono ancora aiuti socio economici oppure hanno bisogno di un supporto maggiore.

L’idea è quella di aiutarli ad uscire dalla situazione di difficoltà, con programmi di inserimento lavorativo o di formazione, che offrano loro nuove occasioni di crescita e riqualificazione.

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