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IN AIUTO AL CENTRO ANTI-VIOLENZA

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Domenica 30 Gennaio 2022

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Muri imbrattati, serrature rovinate, oggetti gettati ovunque, beni sottratti: la mattina del 17 gennaio, quando hanno aperto la porta del 'Centro antiviolenza - La metà di niente' di Lodi, le operatrici dell’associazione Orsa Minore si sono sentite crollare il terreno sotto i piedi.

“Un disastro” ha commentato a caldo Paola Metalla, la presidente dell’associazione, preoccupata di come si sarebbe potuta riprendere l’attività.

A rispondere al suo appello è stata la Fondazione Comunitaria di Lodi, che ha deciso di erogare un contributo di duemila euro.

Un modo per ridare coraggio alle operatrici del Centro, l’unico accreditato di tutta la provincia.

“Siamo felici di questo gesto – commenta la coordinatrice – perché ci consente di riprendere con fiducia la nostra attività”. Che nel 2021 è stata significativa, come dimostrano i dati. “Nel 2020 avevamo avuto 250 contatti di persone in pericolo con 179 casi presi effettivamente in carico e nel 2021 la situazione si è ulteriormente aggravata” sottolinea.

I dati definitivi non sono ancora pronti, ma anche le cronache locali segnalano come la violenza contro le donne sia in continua crescita. Nel giro di un mese, ad esempio, il questore Nicolino Pepe ha comminato tre ammonimenti ad altrettanti uomini, che si erano resi colpevoli di violenze o minacce nei confronti delle loro compagne. Un’escalation cui bisogna porre un freno e che trova nel Centro 'La metà di niente' un baluardo importante.

“Questa incursione è stata una esperienza davvero pesante – insiste la presidente - . Ci hanno rubato una piccola somma di denaro che avevamo in cassa, hanno portato via il contenuto dei pacchi dono che avevamo preparato per dare sollievo alle nostre donne, hanno sottratto mascherine FP2 e gel igienizzante, frugato in tutti gli scatoloni, rotto il telefono. Per fortuna non sono stati danneggiati gli archivi in cui teniamo documenti e dati, perché quello sarebbe stato ancora più drammatico”.

Il presidente della Fondazione Comunitaria di Lodi Mauro Parazzi etichetta questa incursione come spregevole e spiega meglio il tempestivo intervento di sostegno: “Riteniamo che il nostro sia un intervento importante all’interno di una relazione di lunga durata, visto che da tempo sosteniamo l’attività del Centro antiviolenza – commenta - . Oltre che al ripristino della normale attività, ci auguriamo che possa aiutare nell’obiettivo di potenziare tutti i servizi del Centro. Per questa ragione rivolgo un invito a tutte le realtà e le istituzioni interessate a valorizzare questa struttura, perché si mettano in dialogo con la Fondazione in modo da valutare insieme con quali modalità si possa sostenere il loro lavoro in futuro”.

Secondo Parazzi, l’attività del Centro antiviolenza è importantissima anche a livello di formazione, considerato il lavoro svolto nelle scuole per preparare le nuove generazioni a comportarsi con maggior rispetto e consapevolezza.

Un appello che non cade nel vuoto, come aggiunge Paola Metalla: “In questa circostanza sgradevole abbiamo constatato l’appoggio e il consenso del territorio – conclude - . Oltre che dalla Fondazione Comunitaria di Lodi abbiamo ricevuto attestati di solidarietà anche da aziende private che ci hanno offerto pacchi dono, aiuti pratici e che ci daranno sostegno anche per creare un sistema di allarme che eviti il ripetersi di eventi simili”.

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