Personale della Squadra Mobile della Questura di Monza Brianza ha arrestato un cinquantenne italiano in esecuzione di apposito decreto per la carcerazione tempestivamente emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Milano nell’ambito di reati per atti persecutori.
In particolare il cinquantenne, residente a Monza da molto tempo, celava dentro di se un rancore nei confronti delle donne, in particolare delle ex compagne, malessere che si manifestava ogni qualvolta, terminate le rispettive relazioni sentimentali, questi metteva in atto comportamenti persecutori nei loro confronti tanto da creare dei profondi stati di turbamento ed ansia nella vittima di turno.
Già indagato nel passato, dopo un lungo periodo trascorso in carcere in esecuzione della misura cautelare, su richiesta della Procura di Monza, per i reati di atti persecutori, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e lesioni, ai danni di una coetanea monzese, l’uomo era condannato in via definitiva per un cumulo di pene con fine pena aprile 2024.
Il percorso di recupero intrapreso volontariamente dall’uomo durante l’espiazione della condanna non è stato sufficiente a modificare l’indole del cinquantenne; nel febbraio del 2023 il Tribunale di Sorveglianza di Milano riunito in Camera di Consiglio, respingeva le istanze di misura alternative presentate dal difensore dell’arrestato, tuttavia valutati gli esiti della compiuta istruttoria comminava il differimento dell’esecuzione della pena per gravi motivi di salute disposto nelle forme della detenzione domiciliare.
L’arrestato ottenuta la misura meno afflittiva per motivi di salute si è comunque reso responsabile ancora di una serie di violazioni alle prescrizioni imposte, nonchè, negli ultimi giorni dello scorso mese di maggio, ha ripreso i suoi comportamenti persecutori nei cofrnotni di una delle sue ultime vittime.
Dopo quest’ultimo episodio, il personale della Squadra Mobile ha immediatamente segnalato al Tribunale di Sorveglianza di Milano le ripetute condotte del 50enne, richiedendo l’aggravamento della custodia in carcere, provvedimento disposto con tempestività dal tribunale stesso.
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