Ad un italiano di 45 anni, residente in un comune della Valle Olona, è stato vietato di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla ex moglie e dai figli.
La misura cautelare, emessa dal GIP su richiesta della Procura, è stata adottata dopo che interventi e indagini del Commissariato di Busto Arsizio avevano evidenziato la gravità degli atti persecutori ai quali l’indagato sottoponeva la donna da qualche mese, da quando cioè i coniugi hanno divorziato.
Persecuzione che in questo caso ha preso la forma di ripetute ingiurie, minacce, appostamenti sotto casa, pedinamenti e aggressioni. Ora all’uomo è stato vietato di avvicinarsi ai luoghi frequentati dai congiunti con la possibilità, in caso di inosservanza del divieto, che la misura venga sostituita con una più restrittiva, non esclusa la custodia in carcere.
A Busto Arsizio la Polizia di Stato, nel corso del 2016, ha denunciato tredici casi di maltrattamenti contro familiari o conviventi, arrestando tre persone in esecuzione di custodia cautelare in carcere, notificando quattro provvedimenti di divieto di avvicinamento e procedendo in un caso anche all’allontanamento dal contesto familiare di minori maltrattati. Dieci sono stati i casi di violenza sessuale per i quali sono state inoltrate denunce all’Autorità Giudiziaria, con tre persone arrestate o fermate e altre due colpite da diverse misure cautelari coercitive. I casi trattati di atti persecutori o “stalking” sono stati 12, con un responsabile condotto in carcere, uno arrestato in flagranza di reato, due sottoposti al divieto di avvicinamento e altri due alla misura di prevenzione dell’ammonimento del Questore.
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