Anche Regione Lombardia ha approvato formalmente l'accordo di programma per le barriere idrauliche della Caffaro di Brescia.
Il provvedimento, licenziato questa mattina dalla giunta regionale, assicura la gestione, il presidio e la sorveglianza della barriera idraulica esistente nello stabilimento ed è accompagnato da uno stanziamento di 8.500.000 euro, a carico del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Le risorse stanziate dal Ministero sono così ripartite: 500.000 euro per il presidio, guardiania, sorveglianza e servizio di sicurezza del compendio immobiliare dello stabilimento e connessi interventi manutentivi; 8 milioni di euro invece per la gestione della barriera idraulica esistente e le connesse opere di manutenzione. Le attività si concentreranno nell'arco temporale 2023-2025.
Nel frattempo, sono giunti all'assessorato all'Ambiente e Clima della Regione Lombardia i risultati dell'Analisi Ecotossicologica sui Clorati svolte dal Laboratorio dell'Arpa nell'ambito del Tavolo Tecnico Territoriale per la valutazione delle modalità di adempimento delle prescrizioni e delle proposte di modifica del Piano Operativo di Bonifica dell'area dello stabilimento Caffaro, modalità operativa concordata nell'ultimo tavolo Caffaro del 23 giugno, presieduto da Regione Lombardia.
I test condotti per la determinazione della tossicità acuta della sostanza hanno evidenziato come la concentrazione dei clorati in soluzione acquosa diviene tossica a valori maggiori di 800 mg/L; ne consegue che il limite allo scarico, a oggi non contemplato dalla normativa vigente, riportato nello studio condotto dall'Università degli Studi di Roma 'Tor Vergata' per conto di Caffaro Brescia pari a 4 mg/l è da considerarsi ragionevolmente cautelativo per l'ecosistema, essendo di due ordini di grandezza inferiore rispetto alla concentrazione che produce effetti tossici.
Sulla base di questi risultati e in relazione alla documentazione agli atti prodotta da Caffaro Brescia S.r.l. in liquidazione, Arpa Brescia preparerà un parere sui limiti allo scarico della nuova barriera idraulica proposti dalla società. Tale parere servirà alla Provincia per il rilascio dell'autorizzazione allo scarico dell'impianto che ripulirà le acque di falda prelevate dalla nuova barriera idraulica.
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