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BATTUTA D’ARRESTO NELL’ERADICAZIONE DELLA NUTRIA

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Giovedì 28 Maggio 2020

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“Troppe criticità e addirittura alcuni passi indietro”.

È questo il commento del Presidente di Confagricoltura Milano Lodi e Monza Brianza, Antonio Boselli dopo l’approvazione, da parte della Città Metropolitana di Milano, del nuovo Piano contenente le “Indicazioni per gli interventi di contenimento ed eradicazione della Nutria (Myocastor coypus)” per il triennio 2020/2022, arrivato dopo più di un anno di attesa (visto che il precedente piano era scaduto a marzo 2019).

Dalla lettura del nuovo Piano emergono purtroppo moltissimi punti critici e si delineano situazioni addirittura peggiorative rispetto a quanto era stato definito nel Piano precedente. “Se la Città Metropolitana” ha proseguito Boselli “non dovesse procedere al più presto con le opportune integrazioni, includendo tutte le modalità di prelievo della nutria contenute nelle linee guida regionali, avremo un ulteriore battuta d’arresto nella lotta alla proliferazione di questo animale”.

“Il nuovo Piano individua, ‘come ‘metodi attraverso i quali conseguire i migliori risultati nel lungo periodo’, alcune azioni di messa in cautela del territorio che a nostro avviso sono inaccettabili nonché inattuabili. A titolo di esempio ne citiamo alcuni: l’installazione di reti di recinzione elettrificate nelle campagne; la modifica delle inclinazioni dei pendii e quella degli argini dei fossi e la creazione di fasce di rispetto lungo i corsi d’acqua per far ‘pascolare’ la nutria”. Forse ci si è dimenticati Milano Lodi e Monza Brianza che la Legge 11 agosto 2014 n° 11 ha declassato la nutria, dichiarandola specie nociva al pari dei ratti topi!”.

“Inoltre, è scomparsa, dal nuovo Piano metropolitano, la figura imprescindibile dell’ “operatore abilitato di tipo B” il quale, pur in assenza del porto d’armi da fuoco, veniva autorizzato ad operare nell’attività di contenimento della nutria mediante il metodo del trappolaggio. Vengono in questo modo esclusi centinaia di conduttori agricoli che negli scorsi anni erano stati formati e abilitati a questo tipo di attività.

Davvero scelte inaccettabili!

Le uniche figure abilitabili ad intervenire sono i conduttori di fondi agricoli in possesso di porto d’armi ad uso venatorio (in numero troppo esiguo, lo sottolineiamo!), gli agenti provinciali (decimati dalla riforma delle province e ormai attivi in poche unità sul territorio metropolitano), gli agenti di polizia locale (che però saranno impiegati solo per interventi in ambito urbano, come ci è stato confermato da alcuni Comuni) e le guardie forestali.

A differenza delle altre province limitrofe, in Città Metropolitana sono stati esclusi quindi dall’attività di contenimento anche tutti gli “operatori abilitati di tipo A”, in possesso del porto d’arma da fuoco, espressamente autorizzati dalla Regione e che sono stati selezionati negli anni attraverso specifici corsi di preparazione alla gestione faunistica”.

“Così non va” ha concluso il Presidente Boselli.

“Non è certo percorrendo questa strada che si arriverà a risolvere -finalmente e una volta per tutte- il gravissimo problema delle nutrie, che gli agricoltori stanno denunciando da troppi anni. I danni causati dall'incessante ed incontrollabile diffusione della nutria sono ormai incalcolabili e non più sostenibili dalle aziende agricole. È ora di dire davvero BASTA, questa è la richiesta degli agricoltori di Confagricoltura Milano Lodi e Monza Brianza”.

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