Campi di mais e riso devastati, prati spianati, alberi abbattuti, case e strutture agricole scoperchiate.
E’ quanto emerge da un primo monitoraggio sugli ultimi tornado e tempeste di ghiaccio che hanno investito la fascia a Sud del capoluogo lombardo e il Lodigiano.
“La violenza del vento ha scoperchiato il capannone del fieno – racconta Giuseppe Baronchelli, imprenditore agricolo con l’azienda nel comune di Lodi – Ha fatto danni anche sulle stalle. Il mais tutto intorno, che era pronto per la trinciatura, è stato completamente spianato”.
“La tempesta di ieri sera è stata violentissima – spiega Pietro Marescotti, agricoltore di San Zenone al Lambro, in provincia di Milano – Centinaia di ettari di mais vicino alla raccolta sono stati completamente stesi. Nei miei campi mi sono trovato anche pannelli fotovoltaici strappati dai tetti di altre aziende. La violenza del vento ha abbattuto interi filari di alberi, che si sono portati dietro le sponde delle rogge”.
“Qui al disastro della tromba d’aria si è sommato quello della grandine, che ha colpito con estrema violenza il centro abitato e la campagna – dichiara Matteo Negroni, agricoltore di Carpiano (MI) – E’ stato colpito tutto: colture in campo, capannoni, tetti delle case. Le piante di mais sono state completamente rasate e quelle rimaste in piedi sembrano stuzzicadenti in mezzo ai campi. Anche il riso, che era in una fase delicata della crescita, è stato devastato”.
Da maggio a oggi il meteo pazzo è costato agli agricoltori della Lombardia oltre 40 milioni di euro tra perdite di produzione, danni alle strutture e alle infrastrutture. Si stanno verificando le condizioni per la richiesta di stato di calamità.
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