C'è voluto oltre un mese d'indagini, ma alla fine i carabinieri sono riusciti ad individuare il secondo protagonista di una aggressione avvenuta a Sant'Angelo Lodigiano.
Lo scorso 22 febbraio i carabinieri erano intervenuti, su richiesta dei presenti, in via Umberto I dov’era scoppiata una lite, i cui protagonisti si erano tutti dileguati. I militari avevano accertato che un albanese, aiutato da altro soggetto rimasto ignoto, aveva malmenato armato di taglierino due egiziani rispettivamente di 18 e 23 anni, i quali poco prima avevano avuto un diverbio per futili motivi con il figlio 15enne dell’albanese.
Durante l’aggressione i due adulti avevano provocato ai due giovani lesioni lievissime alla mano ed alla testa.
La successiva attività investigativa ha consentito di identificare in K.P.40enne albanese, residente a Sant’Angelo, pregiudicato, uno dei responsabili delle lesioni, trovandolo ancora armato poche ore dopo l’aggressione con il taglierino addosso.
L’ulteriore attività ha permesso di risalire anche al suo correo, ovvero il fratello 43enne N.P., residente sempre a Sant’Angelo e gravato da numerosi precedenti penali per reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio e la persona.
Dagli accertamenti è emerso che N.P., durante la partecipazione all’aggressione ai due giovani egiziani, era sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali per una rapina commessa cinque anni prima a Miradolo Terme; pertanto i Carabinieri lo hanno condotto in carcere a Lodi.
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