L’operazione è scaturita dalla denuncia di un italiano residente in Cina truffato con una mail recante il logo della Polizia Postale e la firma di un funzionario di polizia (attualmente in pensione, ma citato in diversi siti internet) con cui veniva citato in giudizio per reati di pedopornografia online.
L’uomo dopo una serie di vessazioni e per paura di rovinarsi la reputazione ha ceduto al ricatto pagando in più occasioni “multe” per cancellare le accuse.
A distanza di diversi mesi e dopo aver versato oltre centodiciassette mila euro, l’uomo si è reso conto di esser stato truffato e si è rivolto alla Polizia postale.
I poliziotti del Centro operativo per la sicurezza Cibernetica per la Lombardia, coordinati dalla procura di Bergamo, hanno identificato i componenti di un gruppo specializzato in truffe online attraverso le mail di spoofing che permettono di contattare le potenziali vittime con una falsa identità. La base logistica del gruppo era nella provincia di Bergamo.
Gli investigatori, questa mattina, hanno eseguito 12 perquisizioni nei confronti di un italiano e di altre 11 persone straniere di età compresa tra i 25 e i 54 anni.
Gli agenti hanno sequestrato diversa documentazione inerente movimentazioni di denaro proveniente dalla vittima, nonché quelle riferibili all’attività di riciclaggio dei vari proventi illeciti.
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