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CIBO MOTORE DI CRESCITA DEL PAESE

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Sabato 31 Maggio 2025

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Ogni euro investito in agricoltura genera un ritorno in sviluppo di quattro euro, con il cibo che è diventato il primo motore di sviluppo economico Paese e che va difeso dai pericoli di tensioni commerciali, insistendo sulla trattativa per scongiurare il pericolo di una guerra dei dazi.

E’ il tema al centro dell’incontro organizzato dalla Coldiretti al Brixia Forum di Brescia con la partecipazione del presidente Ettore Prandini e del segretario generale Vincenzo Gesmundo, assieme al vicepremier e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, impegnato in questi giorni sul doppio fronte dei dazi e di Gaza, del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, e del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

Presenti anche il dirigente di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, quello di Bonifiche Ferraresi Federico Vecchioni, il presidente di Coldiretti Brescia Laura Facchetti, il Vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, e Laura Castelletti, sindaco di Brescia.

Il summit cade nel giorno dell’allarme lanciato il governatore di Bankitalia Fabio Panetta sui rischi legati alla corsa ai dazi che potrebbero sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita mondiale nell'arco di un biennio.  Un pericolo che rafforza la richiesta di Coldiretti di lavorare a una soluzione diplomatica che venga portata avanti in sede europea perché solo con una voce unica e forte è possibile tutelare le aziende italiane. Il cibo rappresenta il simbolo più noto dell’Italia all’estero e la prima ricchezza del Paese, con una filiera agroalimentare allargata che vale 620 miliardi, dai campi all’industria fino alla ristorazione e alla grande distribuzione.

Un sistema che dà lavoro a 4 milioni di occupati ed è sostenuto dall’impegno quotidiano di 730mila imprese agricole e da un’agricoltura che è la più green d’Europa, diventata emblema di qualità e sicurezza in Italia e nel mondo. Le esportazioni di cibo italiano hanno raggiunto la cifra record di 69,1 miliardi nel 2024, con un aumento dell'8% rispetto all'anno precedente. E nei primi tre mesi del 2025 le vendite di prodotti agroalimentari italiani sono aumentate ulteriormente del 6%, il doppio rispetto al dato generale di tutti i settori. Un patrimonio dell’economia nazionale che ha tutte le carte in regola per raggiungere l’obiettivo di portare il valore annuale dell’export agroalimentare a 100 miliardi nel 2030.

"La nostra agricoltura ha dimostrato di essere un motore insostituibile di crescita, capace di generare valore, occupazione e identità - ha dichiarato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini - È un comparto strategico che va difeso con determinazione da ogni rischio di guerra commerciale, a partire dall'escalation dei dazi che minaccia le nostre esportazioni e la competitività delle imprese.
Il cibo è il simbolo più riconoscibile del Made in Italy nel mondo e la prima ricchezza nazionale e la nostra filiera  guida l’Europa per sostenibilità e qualità. Non possiamo permetterci di arretrare. Serve una risposta unitaria e forte a livello europeo per tutelare le nostre imprese, promuovendo la via del dialogo e della diplomazia commerciale. Solo così possiamo garantire futuro e competitività a un settore che ha tutte le carte in regola per raggiungere l’obiettivo di 100 miliardi di export entro il 2030".

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