La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno dato esecuzione al decreto del Tribunale di Bologna di applicazione della sorveglianza speciale e della confisca nei confronti della Ditta Individuale operante nel settore del “recupero di rottami ferrosi” e degli autoveicoli di proprietà o nella disponibilità del cittadino bosniaco J.H., 52enne da tempo emigrato in Italia e residente a Faenza (RA), nonché del relativo nucleo familiare convivente.
Si è trattato di una lunga e complessa attività d’indagine che ha posto sotto la lente d’ingrandimento 8 soggetti, oltre a J.H., facenti parte del nucleo familiare convivente dello stesso, e che ha permesso sia di ricostruire il profilo criminale di J.H. che nel corso degli anni ha assunto numerosi e diversi alias, sia per delineare il complesso dei beni di sua proprietà o nella sua disponibilità che nel corso del tempo erano stati acquistati e ceduti con grande frequenza.
A tal scopo è stata indispensabile la profonda sinergia tra la Divisione Anticrimine della Questura, il Commissariato di P.S. di Faenza e la Compagnia della Guardia di Finanza di Faenza.
Confiscati, previo sequestro, una serie di beni e disponibilità finanziarie (autoveicoli, libretti di deposito, conti correnti, impresa individuale), di proprietà o nella disponibilità di J.H. e del suo nucleo familiare convivente.
Parallelamente è stata avviata una verifica fiscale nei confronti della ditta individuale di J.H., dalla quale è emerso che dal 2012 al 2015, lo stesso ha omesso di dichiarare redditi per circa 100 mila euro e percepito prestazioni sociali agevolate, senza averne diritto.
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