Dati confortanti oggi sul contagio da coronavirus in Lombardia.

Come ha rilevato l'assessore regionale Giulio Gallera la situazione nei Pronto Soccorso degli ospedali lombardi sta rientrando nella normalità con un forte abbassamento della pressione dei pazienti da Codiv 19.

Intanto, oggi si sono registrati 1012 nuovi casi di contagio, distribuiti in tutte le province lombarde senza punte di rilievo, se si eccettua la provincia di Cremona nella quale si sono riscontrati 227 contagi.

Scende sensibilmente Milano, con 189 nuovi casi, mentre la provincia di Bergamo continua la sua discesa costante con 35 contagi.

In provincia di Lodi sono state 10 le persone positive al tampone sul coronavirus, in linea con i numeri riscontrati negli ultimi giorni.

Se la situazione sembra migliorare sensibilmente, con solo 49 persone ricoverate in ospedale e con un ulteriore calo del numero di letti occupati nelle terapie intensive, tuttavia "non bisogna abbassare la guardia" ha osservato Gallera, evidenziando ancora l'elevato numero di decessi legato al virus: oggi i deceduti sono stati 241, per un totale che ha ormai superato le 11000 unità.

Sulla vicenda dei decessi nelle residenze per anziani Gallera ha comunicato che questa mattina si è insediata la commissione regionale che cercherà di far luce sull'operato in queste settimane di emergenza sanitaria.

In quasi tutte le province lombarde fioccano le denunce alle Procure e sono molte ormai le indagini avviate per valutare le eventuali responsabilità nei decessi di centinaia di degenti.

Confermato, poi, l'avvio il 21 aprile dei controlli con il test sierologico messo a punto dall'università di Pavia.

In Regione si sta pensando ora alla progressiva ripresa delle attività ordinarie nei vari settori della vita sociale, da quelle lavorative a quelle scolastiche e culturali. Se ne sta già  occupando un gruppo di lavoro che comprende esperti di ogni settore. Già ora il 48 per cento delle aziende lombarde sta lavorando, con il coinvolgimento di quasi il 67 per cento della forza lavoro.