Un’occasione di dialogo per condividere esperienze di inclusione lavorativa e sociale nel Lodigiano. Ieri si è tenuto a Lodi, presso la sala Antonella Granata della Biblioteca Laudense, il convegno dal titolo “Corresponsabilità e lavoro: costruire inclusione”, organizzato e promosso dall’Ufficio di Piano dell’Ambito di Lodi e dalla sua Équipe S.E.L.F. (Servizi Educativi per il Lavoro e la Formazione).
Oltre 50 persone hanno riempito la sala per un incontro che ha voluto valorizzare la collaborazione tra l’Équipe S.E.L.F., che si occupa di supportare persone con fragilità, e gli enti che offrono opportunità di tirocinio o inserimento lavorativo - in questo caso Comuni, enti del terzo settore e aziende del territorio.
A partecipare per l’Ufficio di Piano la referente Ilaria Gandini, quella dell’Area Formazione e Lavoro e Coordinatrice Équipe S.E.L.F., Elena Zeni, e le tutor dell’Équipe per gli inserimenti lavorativi, Monica Mai e Maria Giulia Marzani con il collega Dario Audia.
A parlare in prima persona delle esperienze con i tirocini di inclusione sono intervenuti Chiara Motta, assistente sociale del Comune di Sant’Angelo Lodigiano, Manuela Beccarini, responsabile servizi sociali del Comune di Casalmaiocco, insieme a Matteo Pasquini, presidente della Cooperativa Diomede, e Enrico Castelvecchio con Sabina Pullicelli, educatore e responsabile amministrativa della cooperativa Il Pellicano.
Hanno portato la loro testimonianza anche due aziende profit: Armando Pensabene, direttore di Bricocenter Lodi, e Saverio Rizzitano, amministratore delegato del gruppo Just Royal insieme a Sara Bigmani responsabile Tezenis Lodi.
“Alla base della nostra azione ci sono quattro diritti fondamentali: il diritto di partecipare, di ripensarsi, il diritto all’autonomia e al benessere,” ha detto Elena Zeni, referente Area Formazione e Lavoro e Coordinatrice equipe S.E.L.F., durante l’incontro.
“Ogni persona è protagonista del proprio progetto e ha la possibilità di concedersi una nuova opportunità di scegliere e cambiare il proprio percorso quando lo ritiene opportuno. E in questo contesto, è fondamentale che il diritto di accesso alle cure della salute fisica e psichica sia tutelato”.
Grazie al percorso attivato dal S.E.L.F., attori come le aziende profit hanno avuto la possibilità di sperimentare inserimenti protetti a costo zero e con un impegno totale economico basso. Inoltre, hanno potuto usufruire del supporto costante dell’équipe, che li ha accompagnati durante tutta l’esperienza.
Includendo persone fragili all’interno della squadra, le aziende hanno testimoniato di essere riuscite a responsabilizzare maggiormente i propri dipendenti, con il risultato di creare un contesto lavorativo migliore per tutti.
“Diversità e inclusione favoriscono una maggior possibilità di evoluzione del personale, ognuno secondo le proprie peculiarità”, ha aggiunto Zeni.
“E un’organizzazione inclusiva garantisce maggior visibilità all’azienda”.
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