Nuove nubi si addensano sul progetto di realizzazione di un impianto idroelettrico lungo il tratto lodigiano e cremonese dell'Adda.
Dopo le perplessità degli enti locali, provincia di Lodi in testa, anche la Regione Lombardia ha espresso ufficialmente criticità nei confronti del progetto.
In giunta regionale è stata approvata oggi la delibera di espressione del parere da inoltrare al Ministero dell'Ambiente in merito al progetto di "Budriesse nei Comuni di Castelnuovo Bocca d'Adda, Maccastorna e Crotta d'Adda" proposto dalla società a responsabilità limitata Vis.
Dal parere - ha comunica l'assessore regionale Claudia Terzi - emerge che: "lo studio d'impatto ambientale ha evidenziato forti criticità in ordine alla sostenibilità ambientale delle opere di cui al progetto presentato". L'intervento presenta significativi elementi di impatto e criticità su diverse componenti fra cui quella idrologica e idraulica, sulla biodiversità, sul paesaggio e sulla navigabilità dell'Adda.
Il contributo per la valutazione di impatto ambientale prodotto è relativo ad un progetto che coinvolge una vasta area alla confluenza Adda-Po, nel territorio delle province di Lodi e Cremona e dei Comuni di Castelnuovo Bocca d'Adda, Maccastorna e Crotta d'Adda.
Le principali parte interessate dal provvedimento sono il proponente (la società Vis), il Ministero dell'Ambiente come destinatario del contributo regionale, e gli Enti locali.
Il progetto propone lo sfruttamento idroelettrico delle portate del fiume Adda, poco a monte della sua confluenza nel fiume Po; in particolare sfrutterebbe il salto in corrispondenza di una traversa esistente, realizzata negli anni '60 dopo la costruzione della centrale Enel di Isola Serafini. Si prevede l'incremento di tale salto, mediante l'installazione di uno sbarramento mobile, e un salto complessivo di 3 metri. La derivazione delle acque dal fiume Adda e la centrale idroelettrica sarebbero ubicati in sponda destra in località Budriesse, nel Comune di Castelnuovo Bocca d'Adda, immediatamente a valle del canale di scarico del Collettore Adda-Maccastorna (localmente detto anche "Chiavicone"); le opere fuori alveo in sponda destra insistono su aree in disponibilità del proponente, mentre le opere in sponda sinistra e in alveo sono su aree demaniali.
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