"Dobbiamo dare l'ultima spallata al virus": lo ha ribadito oggi pomeriggio l'assessore regionale Giulio Gallera presentando gli ultimi dati del contagio in atto in Lombardia.

Occorre persistere nel rispetto delle norme anti-virus perché la discesa del contagio non è ancora iniziata, anche se vi sono ogni giorno segnali positivi su questo fronte.

Oggi quello più rilevante è la riduzione degli accessi alle terapie intensive: si sono liberati 55 letti grazie ad un ridotto numero di accessi ed un rilevante numero di dimessi.

L'allentamento della pressione sui reparti di terapia intensiva va a pari passo con la riduzione della pressione sui Pronto Soccorso.

Resta tuttavia ancora alto il numero dei contagiati: oggi in Lombardia sono stati 1598; la provincia di Milano è ancora una volta la più critica con 426 nuovi contagi, seguita da Bergamo con 273, da Pavia con 168, da Brescia con 166 e da Monza con 161.

Nel Lodigiano i nuovi contagi sono solo 24, un numero ridotto come la provincia di Sondrio con 26 contagi.

Resta purtroppo alto il numero delle persone che non sono riuscite a resistere al virus: sono ben 345 per un totale di 8656 deceduti.

Gallera si è poi soffermato sulla falsa notizia che si era diffusa oggi non solo in Lombardia, vale a dire che il paziente 1 registrato all'ospedale di Codogno non fosse in realtà il primo della lunga lista dei contagiati.

Giuseppe De Filippis, direttore sanitario del Sacco di Milano, all'epoca uno dei due centri abilitati alla verifica dei tamponi, ha invece confermato che Mattia, il lodigiano di Castiglione d'Adda è e resta il primo italiano contagiato localmente.