Giornata settimanale di digiuno per sentirsi uniti a chi, a Gaza, non trova di che mangiare.
L'iniziativa è stata lanciata ufficialmente questa mattina nella sede di Lodi Comune Solidale, in corso Adda.
"Di fronte a quel gigantesco campo di sterminio che è diventata, per i palestinesi, la striscia di Gaza, abbiamo deciso di promuovere questa iniziativa che ha un duplice scopo - ha riferito Franco Tonon -: sentirsi accanto a chi non trova di che mangiare e premere, nello stesso tempo, su chi sta mettendo in atto un vero e proprio genocidio".
E' una azione di protesta non violenta che vuole ottenere, dal basso, quello che i potenti della Terra non riescono ad ottenere: la fine della guerra in atto in Palestina e il riconoscimento dello stato di Palestina.
"Si tratta di eliminare un pasto nella giornata di lunedì, donando l'equivalente della spesa alle organizzazioni non governative che - malgrado tutto - continuano ad assicurare la loro presenza accanto alla popolazione di Gaza" ha confermato Carlo Savarè.
La forma di protesta non violenta proseguirà ogni lunedì fino a quando non si otterranno risultati tangibili: "l'ingresso in maniera permanente degli aiuti alimentari per la popolazione palestinese ed il riconoscimento dello stato di Palestina" ha ribadito Enrico Bosani.
"Almeno non state zitti su quanto si sta consumando a Gaza, hanno chiesto le organizzazioni umanitarie: di qui questa nostra forma di protesta" ha osservato Mariarosa Devecchi, assessora in Comune.
Non basta l'indignazione personale e collettiva: "Occorre anche agire sul versante della politica locale - ha dichiarato Silvana Cesani, consigliere comunale -; proporremo un confronto in consiglio comunale con tutte le forze politiche per far cessare subito ogni violenza e riconoscere la necessità di uno stato di Palestina".
Lunedì prossimo, 26 maggio, scatterà la prima giornata di digiuno per Gaza, una proposta rivolta a tutti "per non essere tutti colpevoli".
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