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DIMINUISCE LA FORZA LAVORO

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Venerdì 18 Luglio 2025

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Una sensibile diminuzione del tasso di disoccupazione (con un dato che attribuisce al Lodigiano una delle 5 migliori performance tra tutte le Province italiane per questo specifico indicatore), un contestuale e all’apparenza contradditorio calo del tasso di occupazione, accompagnato (e forse spiegato) da una flessione del tasso di attività.

Sono queste le principali risultanze del Rapporto Annuale 2024 dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Lodi, la cui elaborazione è stata da poco ultimata e che nei prossimi giorni verrà pubblicato in formato integrale sul sito internet dell’ente.

L’Osservatorio, istituito nell’ambito delle funzioni in materia di politiche del lavoro esercitate dalla Provincia su delega di Regione Lombardia, ha l’obiettivo di offrire al territorio una base informativa e di analisi efficace per la pianificazione, il monitoraggio, il controllo e la valutazione dei fenomeni e delle dinamiche che investono il mercato del lavoro locale.

Il rapporto annuale 2024 (a cui seguirà nelle prossime settimane il report sul primo trimestre 2025) è stato predisposto sulla base di fonti Istat, con estrazione dei dati dal protocollo SI.STAL. 2.0 (Sistema Statistico Lavoro), che dall’anno scorso sostituisce la precedente banca dati provinciale SINTESI, dando vita ad un sistema informativo sui temi dell’occupazione unico a livello regionale, contraddistinto da metodologie trasparenti e modalità di elaborazione omogenee per i vari territori.

Di seguito se ne riportano i contenuti relativi a 3 indicatori di particolare rilevanza, invitando per ulteriori approfondimenti a consultare la versione integrale che sarà resa disponibile nei prossimi giorni.

Nel 2024 il tasso di occupazione (espresso dal rapporto tra il numero degli occupati e la popolazione in età di lavoro) si è attestato in Provincia di Lodi al 65,8%, in calo di 1,5 punti rispetto al 2023. Tale situazione è frutto di una dinamica fortemente differenziata per genere, con un tasso che per la componente maschile è in crescita di 1,4 punti (da 74,8% a 76,2%, superiore a quello medio nazionale e sostanzialmente in linea con quello medio lombardo) mentre per quella femminile è in calo di ben 4,5 punti (dal 59,5% al 55%). Anche se resta superiore alla media nazionale (65,8% rispetto a 62,2%), il tasso di occupazione del Lodigiano se ne discosta quanto a dinamica, registrando appunto una flessione di un punto e mezzo, mentre nel complesso l’Italia ha fatto registrare un aumento di 0,7 punti. Inoltre, il divario tra il territorio e la media regionale diventa più marcato, passando da 2 a 3,6 punti.

Il tasso di attività è un indicatore chiave per misurare la partecipazione della popolazione al mercato del lavoro, perché è espresso dal rapporto tra le “forze di lavoro” (vale a dire chi lavora e chi è attivamente in cerca di lavoro) e la popolazione in età da lavoro.

Nel 2024, in Provincia di Lodi questo indicatore è calato di 2,7 punti, passando dal 70,2% al 67,5%: anche in questo caso la diminuzione si concentra principalmente sulla componente femminile, il cui tasso passa dal 62,2% al 57% (meno 5,2 punti), mentre quello maschile resta sostanzialmente stabile (77,7% rispetto al 77,8% del 2023). Il divario di genere nel tasso di attività si conferma marcato sia a livello locale che nazionale, ma in Provincia di Lodi la riduzione significativa della partecipazione femminile al mercato del lavoro tra 2023 e 2024 desta particolare attenzione, poiché contribuisce in modo determinante ad un sensibile calo complessivo dell’indicatore, che invece a livello regionale e nazionale denota stabilità (in entrambi i casi con una flessione marginale, di 0,1 punti). Questa constatazione trova evidenza nel dato sulla forza lavoro, che nel 2024 è calata rispetto al 2023 di quasi il 3%, con una riduzione in termini assoluti di 3.000 unità che si è concentrata interamente sulla componente femminile (passata da 45.000 a 42.000).

E’ un dato in diminuzione ad ogni livello (nazionale, regionale e locale), ma in Provincia di Lodi in modo decisamente più marcato, passando dal 4,1% al 2,6%, per un calo di 1,5 punti, che considerata la base di partenza equivale ad oltre un terzo.

Si tratta di un dato che colloca la Provincia di Lodi al quinto posto in Italia per minor tasso di disoccupazione e tra i primi dieci per performance annuale.

Questo calo, apparentemente molto positivo, va tuttavia letto con cautela: nello stesso periodo, infatti, come già ricordato la forza lavoro è diminuita, passando da 105.000 a 102.000 unità, segnalando quindi l’uscita dal mercato del lavoro di ben 3.000 persone. Questo fenomeno suggerisce un aumento degli  inattivi (tra cui una componente di una certa rilevanza potrebbe essere quella dei giovani Neet, vale a dire persone di età compresa tra 15 e 29 anni che non lavorano, non studiano né sono in formazione), che non risultano né occupati né in cerca di lavoro, contribuendo in questo modo alla diminuzione del tasso di disoccupazione.

In sintesi, la disoccupazioni diminuisce a livello generale in Italia, con Lodi che registra uno dei progressi più significativi ed evidenti, ma restano importanti differenze di genere (2% maschi, 3,5% femmine) e va considerato il contestuale calo della partecipazione al mercato del lavoro.

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