La Polizia di Stato di Varese ha identificato dieci persone appartenenti a sodalizi anarchici, di età compresa tra i 22 ed i 43 anni, responsabili - secondo gli inquirenti - dei disordini commessi nel corso della manifestazione di protesta contro l’evento “Remigration Summit” - tenutosi a Gallarate - svoltasi a Busto Arsizio nel pomeriggio dello scorso 17 maggio.
In particolare, durante il corteo, una frangia di manifestanti si era distaccata dagli altri, deviando dal percorso concordato, imbrattando muri e selciati del centro, tra cui anche la pavimentazione marmorea di piazza Santa Maria, vergando con vernice rossa alcune scritte e simboli riconducibili all’ideologia anarchica, per poi giungere a minacciare e cercare di aggredire un operatore della Polizia Scientifica impegnato a documentare l’accaduto.
Nell’occasione, un funzionario della Questura, frappostosi in difesa del collega, era stato colpito alla schiena con le mani da parte di una attivista.
Le indagini compiute dalla DIGOS di Varese, grazie anche al contributo fornito dalle immagini prodotte dal personale di Polizia Scientifica e acquisite dall’impianto di videosorveglianza comunale, hanno permesso di giungere all’identificazione di dieci persone, sei uomini e quattro donne, ritenute responsabili dei disordini.
Per loro, il Questore di Varese ha emesso il provvedimento del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Busto Arsizio, per periodi che vanno da uno a tre anni. Nei confronti, invece, dell’unica persona residente a Busto Arsizio è stata adottata la misura di prevenzione dell’avviso orale.
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