Non solo l’offerta di un computer, ma anche la promozione di interventi per risolvere problemi più complessi.
Il progetto Im-Patto Digitale, promosso dalla Fondazione Comunitaria di Lodi, può portare a risultati positivi ma anche imprevedibili.
Come dimostra il caso di Giulio (il nome è di fantasia), un tredicenne di Sant’Angelo Lodigiano per cui è stato attivato una sorta di doposcuola “su misura”, destinato a fargli superare problemi di apprendimento e di ritardo nella preparazione scolastica.
La storia di Giulio comincia quando l’educatrice di Famiglia Nuova entra in contatto con lui per portargli un computer e la chiavetta di Im-Patto Digitale e si rende conto che il ragazzino ha bisogno di essere sostenuto nei compiti e nello studio, perché presenta qualche disturbo dell’apprendimento e ha una situazione familiare complicata, che non gli consente di avere il supporto necessario.
“L’educatrice si è messa a cercare un doposcuola per lui, ma ha scoperto che a Sant’Angelo Lodigiano non esiste un servizio di questo genere per le medie – racconta Sara Cabrini, che coordina gli educatori di Famiglia Nuova, che lavorano per il progetto ImPatto Digitale - . Con tenacia ha contattato prima Paolo Merli dell’Acli e poi il CSV di Lodi per capire se ci fossero dei volontari che potessero sostenere il ragazzino che frequenta la terza media”.
Un giro di telefonate e confronti, che ha però dato frutto.
“Siamo riusciti a trovare un’insegnante che tra l’altro già conosceva il ragazzino e che si è detta disponibile a fargli attività di doposcuola per due pomeriggi la settimana – insiste Sara Cabrini – mentre l’oratorio San Rocco, dove esiste un doposcuola ma solo per i piccoli, ha messo a disposizione una saletta per le loro lezioni”.
Da oggi Giulio potrà iniziare le sue lezioni pomeridiane e per due volte a settimana sarà seguito per un’ora e mezza dall’insegnante, che cercherà di portarlo in pari con il programma e di permettergli di concludere l’anno scolastico al meglio.
Un obiettivo che è diventato possibile grazie allo sforzo congiunto di Csv, Acli e oratorio, sollecitati dall’operatrice di Im-Patto Digitale, che ha contribuito a far funzionare al meglio una rete di agenzie che già esistono sul territorio e lavorano bene.
Forse è proprio questo l’aspetto più importante nella storia di Giulio.
“Il successo di questo intervento consiste nel fatto che la famiglia si è sentita accompagnata anche dall’educatore di Im-Patto Digitale e ha colto un bisogno, attivando poi la rete attiva sul territorio e coinvolgendo operatori di strutture diverse”.
Esattamente la finalità del progetto Im-Patto Digitale (percorsiconibambini.it/impattodigitale/) che è stato promosso dalla Fondazione Comunitaria di Lodi per contrastare la povertà educativa e il divario digitale ma anche per creare sul territorio reti di intervento a favore dei minori fragili. Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto della povertà educativa minorile ed è sostenuto dalla Fondazione Cariplo proprio per questa sua prospettiva ampia, che non si limita alla consegna dei computer. Come la storia di Sant’Angelo ha dimostrato.
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