Con i primi forti calori africani è tornata anche lei, la cimice di origine asiatica che colpisce di preferenza le piante da frutta di ogni tipo, anche quelle spontanee presenti nel Lodigiano.
A nuguli, l'insetto sceglie la sua vittima e vi si radica rendendo uno scheletro le sue foglie, linfa vitale per la pianta e i suoi frutti.
Risultato finale: i prodotti bloccano la loro crescita e la pianta resta segnata nel tempo.
Negli anni scorsi aveva colpito le piantagioni del Trentino, obbligando gli operatori del settori a prendere misure di contenimento.
Progressivamente si è spostata altrove, trovando sviluppo anche nel Lodigiano.
Eccola su una foglia di vite, mentre se ne ciba trasformandola in uno scheletro, ma non disdegna nocciolini e pruni.
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