La Guardia di Finanza di Forlì ha concluso un’indagine nei confronti di quattro società operanti nel settore delle sponsorizzazioni che hanno procurato un’evasione per oltre 36 milioni di euro.
Le società, con sede a Forlì, Cesena e Rimini gestivano gli spazi pubblicitari in occasione delle partite casalinghe di una società marchigiana di pallavolo femminile del campionato di serie A1. Il sistema di frode individuato dai finanzieri forlivesi, si fondava sul ricorso a fatture per operazioni inesistenti o fatture “gonfiate” emesse dalle società verificate nei confronti degli sponsor.
Dalle indagini è emerso come nel lontano 2009 il presidente della società di pallavolo marchigiana aveva acquistato il titolo per partecipare al campionato di serie A1 da un imprenditore pugliese operante nel campo della gestione dei rifiuti, cedendo in cambio il diritto alla gestione degli spazi pubblicitari. Da allora l’imprenditore barese (M.C., di 67 anni) aveva organizzato un ingegnoso sistema di frode creando le società di gestione degli spazi pubblicitari ed intestandole a prestanome nullatenenti senza mai figurare in nessuna di esse.
Complessivamente per gli anni dal 2009 al 2015 sono state contestate fatture false per circa 19 milioni di euro, redditi non dichiarati per oltre 12 milioni di euro ed oltre 5 milioni di IVA evasa. Al termine delle indagini sono stati denunciati sette soggetti in concorso tra loro per i reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione e omesso versamento di IVA, reati puniti con una pena fino a 6 anni di reclusione.
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