La Polizia di Stato, a seguito di attenti servizi finalizzati al contrasto del transito di migranti irregolari dai valichi di frontiera italo-elvetica, svolti anche in costante scambio informativo con gli omologhi reparti elvetici dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) e mediante il dispiegamento di pattuglie congiunte lungo la fascia di confine interessata, ha tratto in arresto a Porto Ceresio un “passatore” dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che si ritiene abbia costituito il terminale operativo locale di una strutturata organizzazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso il Nord Europa.
Si tratta di un quarantunenne di nazionalità algerina, con permesso di soggiorno per lavoro e stabilmente domiciliato a Porto Ceresio, ora in stato di custodia cautelare in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Varese gli agenti del Settore Polizia di Frontiera di Luino lo hanno monitorato per diversi mesi ed hanno pazientemente raccolto importanti elementi investigativi attestanti il suo fattivo operato nel favoreggiare il transito di migranti provenienti da aree instabili di Siria e nord dell’Iraq, precedentemente giunti in Italia attraverso sbarchi clandestini al Sud o a seguito dell’illegale ingresso dal confine orientale.
Nel complesso all’algerino sono attribuiti atti di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina commessi tra l’ottobre 2021 ed il maggio 2022 in favore di 20 migranti di etnia curda provenienti dalla Siria e dall’Iraq, di cui 9 minorenni; la perquisizione eseguita a sorpresa a casa sua ha infine consentito di scoprirvi una giovane donna siriana con i tre figli minori, ancora in attesa dell’ultimo passaggio oltre confine.
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