Le perturbazioni atlantiche di questi giorni stanno lasciando il segno sull'agricoltura lombarda.
Il 30% dei vigneti lombardi è stato danneggiato dal maltempo e dalle gelate tardive e problemi ci sono anche per alcune semine del mais, per i frutteti dell’Oltrepò e gli ortaggi nella zona del Comasco e della Brianza.
Ed ora è annunciata una nuova perturbazione che sta per colpire nel centro nord con rovesci e temporali, localmente forti e accompagnati da grandine e neve sulle Alpi sopra i 1.300 metri, ma con quota in calo nella notte. Una situazione che rischia di aggravare la situazione dei vigneti e che preoccupa gli agricoltori.
Secondo le prime rilevazioni nelle ultime due settimane è stato colpito il 15% della superfice vitata di Bergamo con danni fra il 60% e il 90%; in provincia di Brescia si stima una riduzione di circa il 30% nella produzione in Franciacorta e di circa il 20% per la zona Valtenesi, mentre nell’area del Lugana i danni sono stati più distribuiti, come a macchia di leopardo.
Danni notevoli sono stati registrati anche sui vigneti nell’alto e basso Mantovano nelle zone del Lambrusco, con punte anche del 50% sulle singole produzioni.
A Pavia la superficie dell'area colpita può essere stimata, in questa prima fase, tra il 20% e il 25% dell'intera superficie vitata dell'Oltrepò Pavese. Infine in Valtellina hanno “pagato dazio” le zone più fredde con problemi su circa il 10% delle superfici.
La preoccupazione per la produzione vitivinicola è giustificata anche dal fatto che il settore – occupa oltre 9 mila persone alle quali vanno però aggiunte quelle impiegate nell’indotto e gli stagionali, mentre sono più di tremila le aziende attive: 1.573 a Pavia, 614 a Brescia, 305 a Sondrio, 207 a Bergamo, 169 a Mantova, 162 a Milano, 28 a Varese, 21 a Monza e Brianza, 18 a Como, 18 a Lecco, 10 a Lodi e anche 9 a Cremona.
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