"La bruttissima vicenda dell’extracomunitario che si è visto respingere ben due volte dal Sindaco di Borghetto Lodigiano ( Giovanna Gargioni della Lega) mentre si apprestava a pronunciare il giuramento come nuovo cittadino italiano non può passare inosservata e deve anzi servire da monito, perché non si ripetano più comportamenti arbitrari di questo genere da parte di amministratori locali tentati di far prevalere le loro idee politiche sui propri doveri istituzionali.
Il giuramento (da prestare secondo la classifica formula di fedeltà alla Repubblica e di osservanza alla Costituzione e alle leggi dello Stato) costituisce il solenne atto conclusivo di un procedimento che all’atto di presentarsi davanti al Sindaco è già approdato all’emissione del decreto di concessione della cittadinanza e che si perfeziona proprio con il pronunciamento, da tenersi entro 6 mesi pena la revoca.
Le verifiche sulla sussistenza dei requisiti per accogliere le richieste di cittadinanza (compresa, dal 2018, la certificazione della conoscenza della lingua italiana con livello B1) vengono svolte nelle fasi precedenti e non competono al Sindaco, che non è una specie di “giudice di ultima istanza” da cui dipende la possibilità per un extracomunitario di coronare la sua aspirazione a diventare italiano ad ogni effetto.
Attribuirsi questa prerogativa è un gesto di arbitrio, che esorbita dal ruolo dell’amministratore locale e travolge qualsiasi criterio di suddivisione delle competenze tra i diversi livelli dell’ordinamento istituzionale.
In questo senso, la vicenda di Borghetto ricorda quella del “caso mense” di Lodi, perché anche in quella situazione l’amministrazione comunale aveva preteso di stabilire ed applicare da sé una regola che andava oltre quella definita dalla norma, con un comportamento che in ben due gradi di giudizio i Tribunali della Repubblica hanno considerato discriminatorio.
Preoccupa l’incapacità del Sindaco di Borghetto di riconoscere questo elementare principio, così come l’insistenza nel perseverare in un comportamento palesemente non conforme, proprio in prossimità della scadenza del decreto, con tutto il carico di angoscia che questa situazione deve aver procurato alla persona interessata.
E’ per questo che l’episodio non può essere semplicemente archiviato come un “infortunio”, perché in realtà esprime una volontà consapevole di crearsi un sistema di regole a proprio piacimento che non può essere né accettata né assecondata".
Roberta Vallacchi - Segretaria provinciale PD lodigiano
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