I recenti episodi di cronaca legati a interventi di chirurgia estetica effettuati da personale non qualificato, fanno da sfondo alla campagna di controllo, su tutto il territorio nazionale, condotta dai Carabinieri dei NAS, d’intesa con il Ministero della Salute e finalizzata alla verifica della corretta erogazioni delle prestazioni di medicina estetica.
I controlli, avviati sin dall’inizio dell’anno e intensificati nel corso del mese di maggio, sono stati indirizzati a verificare l’idoneità tecnica dell’attrezzatura impiegata, la sussistenza dei requisiti igienico-strutturali e organizzativi, il possesso delle previste autorizzazioni, la presenza di qualifiche professionali, con particolare riguardo all’applicazione di filler, impianti cutanei ed altre procedure tra cui anche i trattamenti mediante il fattore di crescita PRP (plasma ricco di piastrine) per la biorivitalizzazione della pelle, tutte pratiche che per loro natura sono le più soggette ad essere eseguite abusivamente.
1.160 i controlli, tra centri estetici e studi medici estetici, rilevando 132 obiettivi non conformi con conseguente deferimento all’Autorità Giudiziaria di 104 titolari/operatori.
In particolare il gruppo NAS Milano (Nord Italia) ha riscontrato che all’interno di una struttura era stato allestito un ambulatorio polispecialistico nonché un'attività estetica senza le previste autorizzazioni. A seguito delle non conformità accertate, il legale rappresentante è stato deferito all'autorità giudiziaria e l'autorità sanitaria comunale ha emesso ordinanza di immediata sospensione delle attività non autorizzate.
I Carabinieri del NAS hanno eseguito inoltre il sequestro e relativa sospensione di 14 strutture nonchè dispositivi medici e farmaci per un valore di circa 3,5 milioni di euro.
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