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IL COMUNE DI LODI RICORRE IN APPELLO

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Mercoledì 19 Dicembre 2018

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In attesa che il consiglio comunale approvi nella seduta di domani, giovedì 20 dicembre, la proposta di modifica del Regolamento per l’accesso alle prestazioni sociali agevolate, in recepimento dell'ordinanza del Tribunale di Milano, la giunta comunale di Lodi ha disposto nell'immediato la disapplicazione sia degli artcl 8 e 17 del Regolamento sia delle Linee guida. 

Ciò consentirà di completare l'iter istruttorio delle istanze pervenute per le prestazioni sociali agevolate dei cittadini extra UE. 

La giunta, inoltre, ritenendo ingiusta la condanna del Comune per discriminazione, ha deliberato di appellare l'ordinanza del Tribunale.

“In qualità di parlamentare del territorio ed ancor più in qualità di consigliere comunale di Lodi, esprimo condivisone e sostegno per la scelta della giunta comunale di Lodi di ricorrere in appello a seguito dell’ordinanza del Tribunale di Milano relativa alla nota questione delle tariffe agevolate per accedere ai servizi facoltativi in ambito scolastico": lo ribadisce Luigi Augussori senatore della Repubblica e consigliere comunale, che prosegue:  "Con questo voglio ribadire la mia convinzione rispetto alla bontà dei principi che hanno ispirato la modifica del regolamento: più equità, risparmio per le casse comunali e rispetto della volontà democratica. Questo è infatti quanto hanno chiesto e voluto i lodigiani quando hanno scelto il loro nuovo sindaco ed in questa direzione il consiglio comunale di Lodi, eletto democraticamente, ha deliberato. Il magistrato del Tribunale di Milano ha stabilito che tutti i lodigiani debbano pagare la differenza tra tariffa standard e tariffa scontata per gli extracomunitari che possiedono beni e proprietà nei paesi di origine (siano essi egiziani, statunitensi, cinesi o svizzeri). Tutto ciò secondo un’interpretazione di inapplicabilità di una legge, emanata dal centrosinistra nel 2000, che secondo la sentenza, sarebbe quindi una legge discriminatoria. Il possibile ribaltamento di tale interpretazione si tradurrebbe in un risparmio per le tasche dei lodigiani, quindi è doveroso intraprendere la strada dell’appello. Una questione è evidente e merita una precisazione: le sentenze si rispettano, spero però che in questo paese non sia ancora vietato non condividerle ed agire di conseguenza con gli strumenti che la legge prevede. Per queste ragioni trovo molto curioso l’atteggiamento della sinistra lodigiana, soprattutto se confrontato con quello tenuto in un‘altra recente vicenda giudiziaria, quella che ha visto la condanna dell’ex sindaco PD Simone Uggetti. Sorvolo sul fatto che la Lega non abbia commentato quella sentenza, anche per una forma di rispetto umano, sebbene potesse “sparare ad alzo zero”, ma ricordo bene che tanti esponenti di sinistra hanno minimizzato la questione, trattandosi a loro dire “solo” di una sentenza di primo grado e che la partita era ben lungi dall’essere definitiva. Dov’è ora la coerenza degli stessi che, nel caso del regolamento delle mense, esultano come se avessero vinto lo scudetto mentre in realtà sanno bene di aver solo fatto un gol nel primo tempo della prima giornata di campionato? Altra cosa che fa pensare è che questi esponenti politici sono gli stessi che hanno detto peste e corna delle azioni della magistratura quando è stato arrestato il sindaco di Riace, accusato di un’interminabile sfilza di reati connessi all’immigrazione. Insomma: garantisti e giustizialisti a giorni alterni. Tornino con i piedi per terra e accettino l’intero svolgersi del confronto su un terreno, quello giudiziario, che non è stato certo l’amministrazione comunale a scegliere”. 

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