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IL VENTO NON SCUOTE GLI ALBERI DELL'ISOLA CAROLINA

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Mercoledì 24 Ottobre 2018

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A Lodi il Comitato spontaneo Isola Carolina torna all'attacco dopo la bufera di vento che si è scatenata sulla città, abbattendo diverse colonne della Cattedrale Vegetale.

Le piante, anche quelle che dovrebbero essere abbattute perchè malate, hanno resistito smentendo chi le vorrebbe abbattere.

"Il forte vento che per qualche ora ha spazzato la città di Lodi nella serata di domenica 21 ottobre ci ha tenuto col fiato sospeso - riferisce in un comunicato il Comitato -: noi, che sottoscriviamo questa lettera, così come tutti coloro che da mesi stanno seguendo la vicenda relativa alla posizione assunta dal Comune di Lodi, con la richiesta di cofinanziamento nell’ambito dei Bandi Emblematici Provinciali 2018 della Fondazione Cariplo, su un progetto da svolgersi nel Parco Isola Carolina a firma Arch.Bay che prevede l’ abbattimento di 107 alberi, di cui 103 perfettamente sani e solo 4 ammalorati (da noi ampiamente contestato). E’ per questo che la mattina seguente, lunedì, una nostra visita al luogo ci è parsa opportuna. Ebbene: tutti gli alberi hanno resistito nel migliore dei modi alla furia del vento. 

E’ stato inevitabile riandare con la mente alla lettera che l’arch. Bay, nel pieno andamento delle nostre proteste, ha consegnato alla stampa per essere indirizzata ai “cari” Lodigiani. In essa scriveva il 28 agosto scorso: “Secondo uno studio odierno, altri cinquanta alberi sono destinati a essere eliminati nell’immediato futuro, perché ormai sofferenti”. Quale miglior banco di prova, “caro” architetto, se non il fatto che un turbine come quello avvenuto non li ha neppure mossi di un centimetro? Quale migliore smentita, dopo quella dello stesso Comune di Lodi, che dopo due giorni dalla richiesta del Comitato Isola Carolina di poter accedere agli atti del fantomatico “studio” citato nella lettera, ha risposto attraverso il suo funzionario preposto che “non sono pervenute nuove tavole progettuali in merito”? Ergo, del “nuovo studio” non esiste traccia, tranne che nella mente di chi vuole fare pressioni e instillare paure di crolli. 

Crolli di alberi che invece sono vivi, vegeti, sani, e non hanno alcuna voglia o intenzione di schiattare. Ma quanto saremo “cari” all’Arch. Bay, quando – senza un minimo di delicatezza nei confronti di chi se ne è occupato facendolo sorgere a suo tempo – parla dell’Isola Carolina come di un Parco i cui “alberi sono stati piantati senza uno studio lungimirante”? Perché abbattere alberi sani è lungimirante? In controtendenza rispetto ai dettami attuali di tutte le Istituzioni! Ma quanto saremo “cari” all’Arch. Bay quando afferma che sarà il suo progetto a dare “dignità e valore” al Parco? Perché allora contestualmente parla di “patrimonio arboreo esistente”? quando mai un “patrimonio” è senza valore? Ma come può aver “valutato il patrimonio arboreo” quando qualche riga prima scrive che non lo si “può considerare né parco né bosco”? Gli dice qualcosa l’acronimo PIF, ovvero il Piano di Indirizzo Forestale della provincia di Lodi, che ai sensi della L.R. 31/08 riconosce l’Isola Carolina come bosco di latifoglie e come tale tutelato? 

La nostra posizione è nota: siamo contrari all’abbattimento di più di cento alberi di alto fusto, lì piantati alla metà del secolo scorso per volere di Enrico Mattei quale dono alla città. Alberi sani, che verrebbero eliminati per un mero piacere estetico del progettista trasformando il Parco-bosco in un giardino, collocando al loro posto arbusti, roseti e carciofi: non certo un discorso alla pari per importanza dal punto di vista del miglioramento della qualità dell’aria e del rispetto dell’ecosistema, vegetale e animale. Siamo contrari perché il progetto non prevede servizi essenziali e giochi per i bambini. Vogliamo questi, moderni e di ultima generazione; vogliamo panchine, cestini, viali non cementificati ma rinnovati con buonsenso; non vogliamo gradonate che rendono difficile l’accesso, ma sicurezza e manutenzione che vadano in là nel tempo. E rendano sì, con la loro presenza, fruibile il Parco. Il Parco è bello, solido e affascinante com’è. 

A pieno titolo, lo sappiamo già usare. Non servono milioni di euro, non servono mega-progetti che solletichino solo la vanità e l’ambizione di singoli soggetti. Non servono lezioncine sulla fruibilità o sulle emozioni: le proviamo già e le sappiamo ricavare. Prova ne è stata la bella festa spontanea e partecipata che abbiamo organizzato a fine settembre. Prova ne è lo spettacolo cromatico che il Parco sta dando in queste giornate d’autunno. Prova ne è la assoluta, ricca partecipazione alla raccolta firme da noi promossa contro l’abbattimento degli alberi che, cartacea e online, ha raggiunto (nel momento in cui scriviamo) quasi 6.300 sottoscrizioni, che unitamente ad altre due raccolte di altri soggetti che hanno ottenuto circa 2500 firme, fanno in totale un ragguardevole bilancio che sfiora le 9000 firme totali: numeri in crescita quotidiana. Come qualcuno scrisse: “Gli alberi sono strumenti a fiato del vento”. Ieri sera, hanno suonato per la vita. Il che ci fa ribadire: gli alberi sani no. Non si toccano". 

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