Avrebbe messo a disposizione la propria azienda specializzata nel trattamento dei rifiuti per un traffico illegale di scarti di vario genere.
È l'accusa per la quale è stata arrestata oggi dai carabinieri del Noe di Milano su mandato della procura milanese una imprenditrice di 48 anni di Origgio in provincia di Varese.
Di fatto avrebbe trasformato la sua azienda in una discarica illecita di rifiuti ricevendo in cambio 200 mila euro.
Si tratta dello sviluppo varesino dell'inchiesta che ad ottobre aveva smantellato una banda specializzata nel traffico illecito dei rifiuti all'interno di capannoni in Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
La donna è ora a disposizione dei magistrati che si stanno occupando delle indagini.
I carabinieri hanno posto sotto sequestro l'azienda.
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