Questa mattina è stato eseguito dai poliziotti della questura di Piacenza, coordinati dal Servizio centrale Anticrimine della Polizia di Stato, il sequestro di beni ad un imprenditore nel settore del trasporto su gomma a Piacenza e nelle provincie di Milano, Pavia, Cremona, Catania, Messina e Trapani, nonché in Svezia e in Bulgaria.
I beni sono stati ritenuti di provenienza illecita; si tratta di 14 società, 32 immobili, 110 automezzi e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivamente stimato di circa 12 milioni di euro.
I beni sono riconducibili all’imprenditore, già condannato per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, che è stato ritenuto socialmente pericoloso in quanto avrebbe commesso reati tributari, fallimentari, reati in materia di falsificazione di mezzi di pagamento, e favoreggiamento dell’immigrazione e della prostituzione.
In particolare, le indagini avrebbero consentito di svelare un vero e proprio sistema, al cui vertice c’era l'imprenditore che avrebbe favorito l'ingresso illegale e lo sfruttamento di stranieri, di nazionalità brasiliana, moldava e turca, sul territorio nazionale.
Avrebbe usufruito anche di false fatturazioni per abbattere l'imponibile a carico della sua azienda.
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