Dopo la condanna per patteggiamento dei tre principali indagati, la Guardia di Finanza di Varese ha chiuso le indagini, coordinate dalla Procura di Busto Arsizio, nei confronti di ventitre persone.
Sono accusate di aver ricevuto od emesso fatture per operazioni inesistenti per un importo complessivo di ben 30 milioni di euro, con un risparmio sull'Iva da versare di altri 4 milioni.
Si tratta di società attive tra Lombardia e Piemonte in diversi settori merceologici.
Alle ventitre persone indagate, in via cautelare, sono stati posti sotto sequestro - complessivamente - beni per sei milioni di euro.
Le operazioni sotto accusa sarebbero state realizzate tra il 2017 e il 2021.
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