i poliziotti di una pattuglia della Squadra Volante di Brescia, durante il servizio di perlustrazione del territorio, transitando lungo la tangenziale Sud in direzione Verona, hanno notato un’autovettura, datata e particolarmente usurata, condotta da un cittadino straniero.

Gli agenti hanno intimato l’alt utilizzando i sistemi luminosi della vettura di servizio e il veicolo non si è fermato ma, raggiunto, è stato fatto accostare. Lo straniero ha giustificato il fatto di non essersi fermato all’alt dicendo di non essersene accorto. I poliziotti hanno proceduto all’identificazione del conducente, un marocchino del 1970, risultato con precedenti. Lo straniero, in possesso di patente di guida spagnola, ha dichiarato di essere richiedente asilo presso la Questura di Ravenna.

La vettura è risultata di proprietà  di un altro marocchino, residente a Monza.

Interrogato sui motivi del suo transito a Brescia, il marocchino ha inizialmente risposto di essere venuto a cercare lavoro, per poi riferire che, invece, si stava recando a trovare alcuni parenti. Il comportamento dello straniero, prima non fermatosi all’ALT, poi incerto nelle spiegazioni, ha indotto gli agenti a sospettare di lui e a procedere alla perquisizione personale e dell’auto. Tale perquisizione, non potendo per ragioni di sicurezza essere effettuata lungo la tangenziale, è stata espletata presso gli uffici della Questura, dove il soggetto ha seguito gli operanti.

Negativo l’esito della perquisizione personale, ma positivo l’esito del controllo del veicolo. Infatti, occultate in un vano dell’abitacolo sono state trovate cinque confezioni contenenti numerosi involucri che racchiudevano hashish. Il marocchino ha dichiarato di avere avuto intenzione di portare gli ovuli ad un connazionale di cui, però, non ha fornito alcun dettaglio. La Polizia Scientifica, analizzato lo stupefacente, ha verbalizzato un peso di 4 chili e 290 grammi.

M.B. è stato arrestato per detenzione illecita di stupefacenti ai fini di spaccio. Sequestrati due cellulari e contanti per 210 euro, in vari tagli di banconote.

La verifica della sua situazione di soggiorno in Italia presso l’Ufficio Immigrazione della Questura ha dato conferma della sua richiesta di protezione internazionale a Ravenna,  già tuttavia negata nel novembre scorso.

Al cittadino è stato notificato questo diniego prima che fosse condotto in carcere; per lui è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’abitazione del fratello,