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LA 'GOLETTA DEI LAGHI' 2021 IN LOMBARDIA

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Lunedì 19 Luglio 2021

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Si è conclusa la tappa lombarda di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente di monitoraggio delle acque dei bacini italiani, giunta quest'anno alla sua 16^ edizione, realizzata in collaborazione con Novamont e CONOU – Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati.

L'equipaggio di Goletta si è concentrato sui principali laghi lombardi: Verbano, Ceresio, Varese, Lario, Sebino e Benaco, monitorando la qualità delle acque e offrendo uno spazio di riflessione sull'ecosistema lacustre nel suo complesso. In particolare, ci si è soffermati su temi quali l'inquinamento microbiologico, l'illegalità, gli scarichi abusivi, la perdita di biodiversità, la sicurezza della navigazione, le speculazioni edilizie e sono state evidenziate anche le migliori pratiche di gestione presenti nei territori per la tutela e la salvaguardia dell'ecosistema lacuale.

Lo stato di salute dei laghi lombardi è stato oggetto della conferenza stampa di questa mattina a Milano, in Cascina Nascosta in Parco Sempione, alla quale hanno presenziato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, Caterina Benvenuto, responsabile campagne di Legambiente Lombardia, Pietro Genoni di Arpa Lombardia e Andrea Lanuzza, Direttore generale di Cap Holding.

Sono stati 32 i punti analizzati nell’ambito della Goletta dei Laghi nei laghi Ceresio, Maggiore, Como, Iseo e Garda. 9 sono risultati “fortemente inquinati”, mentre 4 “inquinati”.

Anche per il 2021 è stato messo a punto il monitoraggio delle microplastiche presenti in acqua. Nei prossimi mesi in laboratorio sarà effettuata la caratterizzazione dei materiali trovati e le analisi sul tipo di plastiche prelevate. Per poter effettuare le analisi, vengono raccolti campioni di acqua superficiale nei diversi laghi, utilizzando una specifica strumentazione a strascico, dotata di una rete a maglia ultrafine in grado di catturare le microparticelle di plastica con dimensione maggiore ai 300 micrometri.

Negli ultimi anni numerosi sono stati gli studi finalizzati a quantificare l’abbondanza di microplastica nell’ambiente marino, mentre sono ancora relativamente pochi i dati sulla sua presenza negli ecosistemi d’acqua dolce. La campagna di Legambiente è stata occasione anche per catalogare e analizzare i rifiuti spiaggiati. I dati sono stati raccolti grazie all’impegno di decine di volontari dell’associazione e privati cittadini che hanno raccolto, separato e catalogato tutti i rifiuti rinvenuti sui litorali, in una delle più grandi attività di citizen science mai realizzate.

L’analisi di questi materiali e il confronto tra le spiagge, permette di comprendere le tipologie di rifiuto più presenti e le attività che hanno portato questi rifiuti sino in spiaggia. Si tratta di uno studio fondamentale, alla base delle proposte politiche e di miglioramento della gestione dei rifiuti, per fronteggiare questo problema. Il 90% dei rifiuti trovati sulle spiagge sono cotton fioc, indice sia della scorretta gestione dei rifiuti urbani che vengono gettati nel wc e non trattenuti dalle maglie dei depuratori.

Il secondo tipo di rifiuti rilevati sono i mozziconi di sigarette, abbandonati direttamente dai cittadini. La soluzione parte dalla prevenzione e come Legambiente oltre alle attività di pulizia delle spiagge conduciamo campagne di informazione e sensibilizzazione sul corretto conferimento dei rifiuti.

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