La città di Lodi ha aderito formalmente alla rete italiana "cittàsane".
Lo hanno comunicato, nella sala consiglio di palazzo Broletto, sede del Comune, il sindaco Andrea Furegato, Lamberto Bertolè, milanese presidente della rete, Silvana Cesani, consigliere delegato alla salute, e Francesco Nava.
Di che cosa si tratta ? "Di una associazione accreditata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità con lo scopo di far crescere e consolidare il valore pubblico della salute" ha ribadito Bertolè; nel nostro Paese vi hanno aderito una settantina di Comuni per 12 milioni di cittadini coinvolti.
L'intento di fondo della rete è di ricostituire quel legame forte e radicato tra il Comune e le istituzioni che si occupano di salute, legame che in questi ultimi decenni si è perso.
In questo senso, la rete realizza iniziativ di promozione della cultura della salute attraverso bandi rivolti espressamente alle città aderenti.
"In città - ha ricordato Silvana Cesani - è stato avviato un intenso confronto di base che ha portato alla redazione del 'Piano della salute 2025' che ha permesso di riappropriarci di questo tema fondamentale".
"Il lavoro svolto ha consentito di rilanciare la collaborazione con le istituzioni che si occupano di sanità su un piano più equilibrato rispetto alle responsabilità del Comune" ha ribadito Francesco Nava.
Positiva è stata, in particolare, l'esperienza di partecipazione delle associazioni cittadine e dei singoli lodigiani, come ha affermato Mariarosa Devecchi, assessora alla partecipazione.
La partecipazione alla rete "cittàsane" può essere una opportunità per "opporsi in maniera più decisa alla corsa verso la sanità privata" che tanti limiti ha fatto emergere negli anni del Covid, ha dichiarato Gianpaolo Colizzi, noto esponente della politica locale.
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