Le donne e gli uomini della Polizia di Stato della provincia di Varese e, in particolare, della Polizia di Frontiera di Malpensa piangono con profondo dolore il Vice Questore Antonella Iasilli che l'altra notte, dopo una lunga malattia combattuta con forza e coraggio, è venuta a mancare.
Conosciuta e stimata per la sua solarità e il suo atteggiamento propositivo, la Iasilli ha intrapreso la sua carriera professionale proprio presso lo scalo varesino quando nel 1998, dopo aver frequentato l’Accademia di Polizia, giovane Commissario veniva assegnata alla Polaria Malpensa per le esigenze connesse all’apertura del nuovo terminal aeroportuale.
Da subito si distingue per le sue capacità gestionali ed organizzative, necessarie per la pianificazione dei nuovi ed articolati servizi di polizia.
E’ proprio nella sua prima sede lavorativa che Antonella conosce Luigi, colui che sarebbe diventato il suo compagno di vita e marito e con il quale avrebbe dato alla luce quattro figli.
Nel 2000 il Dipartimento della P.S. le conferisce l’incarico di dirigente del Commissariato distaccato di Siniscola, in Sardegna.
Nel 2001 viene chiamata a dirigere il Commissariato di Voghera (PV) dove rimane fino al 2004 quando viene assegnata alla Questura di Milano, dove presta servizio dapprima nella Divisione dei Personale e successivamente nella Divisione Amministrativa e Sociale.
Nel 2008 la Iasilli torna all’Ufficio Polizia di Frontiera di Malpensa.
Qui ha svolto diversi incarichi, fino a ricoprire il ruolo di responsabile del settore operativo che gestisce i controlli di frontiera. Grazie alla sua conoscenza delle lingue ed alla particolare propensione alle relazioni internazionali, la dott.ssa Iasilli è stata componente di gruppi di lavoro a livello europeo e ha frequentato con eccellenti risultati diversi corsi di formazione, fra i quali, da ultimo, l’impegnativo “NATO Senior Course” presso il prestigioso Defence College a Roma, dove ha ottenuto specifica qualificazione ad operare in campo internazionale.
Purtroppo nel novembre del 2019 la diagnosi di una grave malattia l’ha costretta a sospendere l’attività lavorativa, ma non le ha impedito di impegnarsi nel sociale dove grazie alla sua forte personalità e determinazione ha intrapreso una serie di iniziative rivolte ai giovani e alle persone con disabilità, non trascurando di richiamare l’attenzione su tematiche di disagio sociale.
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